Compos sui è una nota locuzione latina utilizzata in italiano in qualità di aggettivo e la cui traduzione letterale è “padrone di sé”; la si usa spesso in ambito giornalistico e nell’ambito del diritto con il significato di “capace di intendere e di volere” e, quindi, estensivamente, “che è cosciente di sé e delle azioni che sta compiendo”.
(“Cossiga chiacchierava con me amabilmente e quando arrivammo nel punto in cui era previsto il suo intervento, mi trovai appiccicato alla sua schiena, sicché potevo vedere come si muovevano i suoi radi capelli mentre pronunciava una orazione durissima in difesa dei carabinieri e contro Bocca. Era indignato, era arrabbiato, ma mi sembrava assolutamente compos sui, sano di mente, e prendevo nota sul mio calepino di questo fatto“; La Stampa, 18 agosto 2010).
(“Se il grande bluff sarà chiamato in modo convincente da un candidato repubblicano compos sui, magari Romney, possiamo forse sperare in una svolta nel segno della chiarezza delle scelte“; Il Foglio, 7 febbraio 2012).
(“Per gli esponenti di opposizione «il test antidroga va eseguito non soltanto perché il consigliere regionale deve dimostrare di essere pienamente compos sui quando decide delle vite altrui, ma anche alla luce del fatto che viene proposta l’istituzione di una speciale commissione antidroga»”; Corriere dell’Umbria, 19 agosto 2015).
Un’espressione simile è “compos mentis” il cui significato letterale è “padrone della propria mente”.

Compos sui è una nota locuzione latina utilizzata in italiano in qualità di aggettivo e la cui traduzione letterale è padrone di sé; in ambito giuridico la si usa con il significato di capace di intendere e di volere.
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