Caveat emptor è una nota locuzione latina il cui significato è stia attento il compratore. È una massima giuridica (brocardo) nata diversi secoli orsono, quando non esistevano particolari tutele legislative per regolare gli scambi commerciali; l’intenzione è quella di porre in parte rimedio a una condizione che in ambito economico è nota come “asimmetria informativa” ovvero al fatto che, di norma, l’acquirente dispone di minori informazioni sui beni o sui servizi che sta acquistando rispetto a quelle che sono in possesso del venditore. Attualmente esistono molte più tutele e garanzie ben precise per chi acquista un bene, ma in determinati casi, in particolar modo nella finanza internazionale, il principio è ancora valido.
L’espressione è la forma abbreviata della frase “caveat emptor, quia ignorare non debuit quod jus alienum emit” che un po’ liberamente potremmo tradurre nel modo seguente: “stia in guardia il compratore, poiché non dovrebbe ignorare la natura del bene che sta acquistando da un altro soggetto”.
In sostanza, si tratta di una massima giuridica rivolta all’acquirente per metterlo in guardia dal fatto che non può avvalersi della garanzia per i vizi occulti di un bene acquistato se, al momento della stipula del contratto, conosceva tali vizi oppure se questi ultimi erano facilmente rilevabili da un soggetto di media diligenza.
Fuori dall’ambito commerciale, la locuzione è talvolta usata figuratamente come esortazione a una certa cautela nel momento in cui si intraprende una determinata azione.
Nota – Caveat è il congiuntivo presente, terza persona singolare, di caveo, una voce verbale latina che significa sto attento, sto in guardia, sono cauto, diffido. Del passaggio di questo verbo dal latino all’italiano è praticamente rimasto solo il participio passato cautus trasformatosi nell’aggettivo, cauto. Curioso il fatto che in lingua inglese il termine caveat sia diventato un vero e proprio sostantivo la cui traduzione attuale è limitazione, riserva.

Caveat emptor è una nota massima giuridica
Caveat emptor – Esempi di utilizzo dell’espressione
Di seguito alcuni esempi di utilizzo dell’espressione.
(“In questo hanno ragione: nel mondo della finanza americana «caveat emptor» è una delle regole immutabili. I fondi d’investimento che si sono fatti azzannare dall’Obbligazione Lupo sarebbero dovuti stare più attenti a quello che compravano“; La Stampa, 1° maggio 2010).
(“Come accade spesso in tutto il continente, la parola d’ordine per gli aspiranti investitori nel boom di risorse dell’Africa Centrale dovrebbe essere caveat emptor“; La Stampa, 24 settembre 2010).
(“Sono i pubblicitari a prendere ermetici periodi e trasformarli in slogan suadenti. Caveat emptor: l’ortolano urlerà sempre che i suoi sono i pomodori migliori, ma è buona regola verificare che non siano troppo maturi prima di pagargli il dovuto“; La Stampa, 15 settembre 2017).
(“Nella City di Londra vale il principio del caveat emptor, per cui non sta al venditore sincerarsi dell’avvedutezza dell’acquirente. Il problema è che spesso l’acquirente non sa che pesci pigliare, e allora, neanche fossimo in Banca Etruria o alla Popolare di Vicenza, affida i propri risparmi al buon cuore del broker“; la Repubblica, 19 settembre 2016).
(“Spetta al compratore fare il lavoro di due diligence. È il principio del «caveat emptor» che attribuisce al compratore la responsabilità di controllare l’autenticità. Questo è il principio valido nei Paesi che seguono il common law, che vige anche nei Paesi che seguono il civil law“; Il Sole 24 ORE, 6 dicembre 2016).
Frasi celebri, motti e modi di dire – Locuzioni e frasi latine