Buon sangue non mente è un modo dire piuttosto famoso; si tratta di una frase proverbiale che viene utilizzata quando, a proposito di una persona (in particolar modo se questa è giovane) si fa riferimento a delle caratteristiche, buone o cattive che siano, che si ritengono ereditate dai propri genitori. La frase può essere quindi utilizzata in senso positivo o negativo.
In alcuni casi, con tale espressione si fa riferimento a chi, pur volendo mostrarsi diverso da quello che è in realtà, finirà per rivelare la sua vera natura.
Espressioni dal significato simile sono la celebre “tale padre, tale figlio” e anche “la mela non cade mai lontano dall’albero“, detto quest’ultimo che secondo alcuni ha origini britanniche (in inglese The apple doesn’t fall far from the tree), mentre secondo altri è la traduzione di un proverbio arabo.
La traduzione letterale di buon sangue non mente in inglese suona come good blood does not lie.
In cinematografia la locuzione è stata usata per la prima volta nel film muto italiano Buon sangue non mente, addirittura del 1916!
La locuzione è usata anche come titolo del libro (2006) di G. D’Onofrio, Buon sangue non mente. D’Onofrio fu l’ematologo incaricato di esaminare i campioni di sangue dei giocatori della Juventus; il suo lavoro risultò determinante per la condanna della squadra, condanna che poi fu ribaltata in appello.
Buon sangue non mente è anche un brano pop degli Articolo 31 (1998).

Buon sangue non mente è un modo di dire usato per affermare che determinate caratteristiche o modi di fare di una persona sono stati ereditate dai genitori, nel bene o nel male.