Arrampicarsi sugli specchi è un’espressione figurata comunemente utilizzata in vari contesti con varie sfumature di significato: “tentare un’azione difficilissima, se non addirittura impossibile”; “sostenere delle ragioni senza alcun fondamento”; “utilizzare argomenti artificiosi per cercare di avere ragione”; “argomentare sottilmente per giustificarsi di qualcosa (senza però riuscirci)”; “perorare una causa persa”; “difendere l’indifendibile”.
Con tale espressione, molte volte, si indica anche la situazione di colui che sta cercando con ogni mezzo dialettico di uscire da una situazione imbarazzante o spiacevole e chi lo ascolta ne ha notato il goffo tentativo.
Il perché si ricorra a tale espressione per riferirsi a situazioni in vari sensi difficoltose o imbarazzanti è alquanto intuitivo, dal momento che arrampicarsi sugli specchi è un’impresa pressoché impossibile.
(«Purtroppo siamo stati penalizzati nel derby, ma ora dobbiamo andare avanti e giocare. Chiedo che ci sia più attenzione verso di noi. Conte? Arrampicarsi sugli specchi è la cosa che fa più arrabbiare. Conte è un bravo allenatore e non ha bisogno di attaccarsi a queste cose. Ho rispetto di Conte della sua squadra della Juve e degli arbitri ma sentirsi presi in giro non va bene»; La Stampa; 30 settembre 2013).
In lingua inglese lo stesso concetto è reso con l’espressione “clutching at straws”, mentre in francese si può utilizzare la frase “plaider des causes perdues”.

Arampicarsi sugli specchi è un’impresa pressoché impossibile…