Anno bisesto, anno funesto è un notissimo detto popolare che sembra risalire all’epoca degli antichi romani; bisesto è un termine che sta per bisestile; il detto vuole quindi ricordare che gli anni bisestili sono forieri di sventura.
Ovviamente si tratta solo di superstizione, ma talvolta l’espressione viene utilizzata con intenti scherzosi quando ci accade qualcosa di non troppo piacevole nel corso di un anno bisestile.
Ricordiamo che gli anni bisestili sono anni civili che contano 366 giorni anziché 365.
Come riconoscere se un anno è bisestile? Per gli anni non secolari basta verificare se sono o no divisibili per 4; in caso affermativo l’anno avrà 366 giorni (per esempio il 2020); per gli anni secolari (ovvero gli anni che determinano la fine di un secolo; terminano con almeno due zeri; per esempio il 1800 e il 2000) si deve verificare se sono o no divisibili per 400 (per esempio, è stato bisestile l’anno 2000).
Anno bisesto, anno funesto: gli antichi romani e il Mensis Feralis
Come accennato in apertura, il detto è probabilmente nato dall’avversione che gli antichi romani avevano per febbraio, il Mensis Feralis, ovvero il mese dedicato ai riti per coloro che erano morti e alle cerimonie di purificazione.
Come se non bastasse, nel XV secolo, ci si mise anche Michele Savonarola, medico e scienziato (e nonno del più famoso Giacomo Savonarola) a parlar male degli anni bisestili, affermando che erano portatori di epidemie e nefasti per le greggi, per le vegetazioni ecc.
Ancora oggi, le persone più inclini alla superstizione non perdono occasione per ricordare grandi tragedie avvenute in anni bisestili (per esempio, i terremoti di Messina, del Belice e del Friuli, verificatisi rispettivamente nel 1908, nel 1968 e nel 1976).

Un anno bisestile è un anno civile che conta 366 giorni anziché 365; il giorno in più è inserito nel mese di febbraio