Ad usum Delphini è un’espressione latina il cui significato letterale è “per uso del Delfino”; è una variante della frase in usum serenissimi Delphini; era un’espressione riportata sulla copertina dei testi classici usati per l’istruzione del “Delfino”, figlio del re Luigi XIV ed erede al trono; tali testi erano tati epurati dei passaggi ritenuti scabrosi o poco adatti alla giovane età del figlio del re.
L’espressione è tuttora in un uso, soprattutto in ambito politico e con accezione negativa, per riferirsi a testi o discorsi rimaneggiati con aggiunte, correzioni, modifiche o tagli per interessi di parte.
(“Nel ricordare con sufficienza (troppa?) il bel tempo politico che fu, cioè la Prima Repubblica, l’accento viene posto su alcune parole chiave di allora che, lungi dal porsi come una vera e propria scansione astratta, ad usum Delphini, vuota retorica, diventavano una sorta di necessaria liturgia, una punteggiatura se vogliamo, che scandiva tempi, argomenti, programmi, progetti e loro difficoltà, cosicché un parola da scongiuri come “verifica” anticipava spesso un suo fallimento e la susseguente crisi“; opinione.it, 12 dicembre 2019).

Ad usum Delphini è un’espressione latina il cui significato letterale è “per uso del Delfino”; è una variante della frase (in usum serenissimi Delphini); era una frase riportata sulla copertina dei testi classici usati per l’istruzione del “Delfino”, figlio del re Luigi XIV ed erede al trono.
Più raramente si usa l’espressione per riferirsi a testi modificati, senza fini strumentali, destinati a utilizzi particolari.
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