A ufo è una locuzione avverbiale che significa “senza pagare”, “a sbafo”, “a spese altrui” (per esempio, mangiare a ufo); rispetto al termine gratis ha una connotazione negativa. Per estensione assume anche il significato di “senza far niente”.
Origine dell’espressione
Le ipotesi sull’origine della locuzione “a ufo” sono molte; secondo una delle più plausibili, si tratta di un’espressione che deriva dalla locuzione latina Ad Usum Fabricae Operis, ovvero (destinato) ad essere usato nella fabbrica, abbreviata in AUF.
L’espressione era utilizzata per indicare quei beni che erano esentati da qualsiasi dazio, per i quali non veniva richiesto nessun tributo; tra i beni esentati dai dazi c’erano, per esempio, i blocchi di marmo destinati alla costruzione delle cattedrali che venivano contrassegnati con appositi acronimi; per esempio, i blocchi usati per la costruzione del Duomo di Firenze riportavano la scritta A.U.F.O. (Ad Usum Florentinae Operae); da qui, per estensione, il significato attualmente attribuito alla locuzione.
Vale la pena ricordare che nel milanese si usa anche la variante “a ufa”; la cosa si spiega con il fatto che i blocchi di marmo impiegati per la costruzione del Duomo di Milano erano contrassegnati con l’acronimo A.U.F.A. (Ad Usum Fabricae Ambrosianae). La variante “a ufa” è comunque ormai considerata obsoleta.
A ufo – Esempi
Di seguito alcuni esempi dell’utilizzo dell’espressione tratti da articoli di quotidiani italiani a tiratura nazionale.
(“Anche a costo di perdere i voti di qualche pubblico impiegato che non ha a cuore la qualità del suo lavoro. Perché anche la stragrande maggioranza dei pubblici dipendenti ne ha le tasche piene di vedere alcuni (pochi) furbetti prendere lo stipendio a ufo e far zavorra“; Il Fatto Quotidiano, 28 novembre 2012).
(“È proprio questo, secondo me, il punto di forza del film: far emergere dall’interno le contraddizioni e le ipocrisie di una casta di mangiapane a ufo, zombie parruccati che si trascinano da una prima cinematografica a un vernissage, da una presentazione di un libro a un party“; Il Fatto Quotidiano, 6 marzo 2014).
(“Mangiare a ufo è un tradizionale modo di dire che si riferisce a chi vorrebbe mangiare “a sbafo”, cioè senza pagare. Il “reddito di cittadinanza”, un reddito elargito dallo Stato in forma completamente gratuita a tutti indiscriminatamente (o quasi, dipende da varie versioni o proposte) è, appunto, una forma di “welfare” generalizzato che è già in avanzata fase di studio e di sperimentazione presso diverse mature economie del globo“; Il Fatto Quotidiano; 12 agosto 2017).
(“Se nella scuola di Fuoriclasse i laboratori non funzionano e ben tre assistenti prendono lo stipendio a ufo, perché il MIUR non dovrebbe chiuderla? Cosa arriva ai cittadini? Perché la RAI non racconta, con humour, dei tantissimi lavoratori della scuola che operano, senza grandi lamenti e stipendi vergognosi, in edifici inadeguati, con un quadro normativo instabile, e, non di rado, tiranneggiati dalle estemporanee decisioni di uffici scolastici e enti locali?“; La Stampa, 4 febbraio 2011).
(“E nella Rete, dove si tenta di scaricare a ufo qualsiasi cosa, e in un mondo dove non è facile nemmeno riscuotere il canone Rai, il fatto che migliaia di persone abbiano aperto il portafoglio per «pagare» una cosa che ha fatto del funzionamento gratuito la propria orifiamma, è un piccolo prodigio“; La Stampa, 3 gennaio 2009).
Si mangia “a ufo” quando si mangia senza pagareFrasi celebri, motti e modi di dire – Locuzioni e frasi latine