A iosa è una locuzione avverbiale che ha lo stesso significato di termini o espressioni quali “in gran numero”, “in grande quantità”, “a non finire”, “abbondantemente”, “in abbondanza” ecc. Si tratta di un’espressione utilizzata comunemente, sia nel parlare di tutti giorni, sia nel lessico letterario.
Origine dell’espressione
L’origine dell’espressione è interessante e piuttosto curiosa; deriva infatti dalla pronuncia toscana del termine chiosa (come è noto, i toscani tendono spesso, mentre parlano, a “mangiarsi” la lettera “c” e si è quindi avuto questo passaggio).
Le chiose erano le finte monete di legno o di piombo con cui un tempo giocavano i bambini; il loro valore era ovviamente scarsissimo e quindi, qualsiasi cosa che si fosse potuta acquistare con esse doveva avere un bassissimo valore e, conseguentemente, era molto abbondante. Da qui l’espressione “a chiosa” mutata poi in “a iosa”.
In altri tempi le chiose furono usate anche dagli adulti per aggirare i divieti vigenti sui giochi d’azzardo; da questo sotterfugio è poi nato l’uso delle fiche (in francese il plurale è fiches), i gettoni utilizzati in sostituzione del denaro.
Si noti che il termine iosa è riportato nei vari dizionari di italiano soltanto come parte della locuzione in questione, anche se nel dialetto barese tale parola è usata con il significato di fare confusione, fare baccano, urlare, gridare ecc.

A iosa è una locuzione avverbiale che significa in gran numero, in grande quantità, in abbondanza
A iosa – Esempi
Di seguito si riportano vari esempi di utilizzo dell’espressione tratti da articoli di giornali diffusi a livello nazionale.
(“Con tutto il rispetto e l’ammirazione per la Gabanelli, il cui prestigio non si discute – afferma il consigliere Franco Siddi – io credo che la Rai non abbia bisogno di un nuovo direttore. Di direttori, noi ne abbiamo già a iosa“; corrierecomunicazioni.it; 14 marzo 2017).
(“La lotta intestina nel partito di maggioranza può terremotare l’esecutivo, visto che in Parlamento sarà scontro continuo e polemiche a iosa“; La Stampa, 16 febbraio 2017).
(“Noi siamo di più. Non ci avevo mai pensato. Con tutti i nostri difetti – perché ne abbiamo a iosa, sia chiaro – noi siamo di più. Siamo di più dei mafiosi, dei corrotti, dei finanzieri senza scrupoli. Siamo più numerosi di qualunque minoranza coesa che cerchi di dominarci con le armi del potere e della paura“; La Stampa, 19 ottobre 2012).
(“L’impatto sociale di quel che fanno risulta arcinoto, del loro fare economico meno, eppure sono l’oggi ed il futuro; hanno idee, vigore e salute; sono istruiti, flessibili, prolifici; hanno disposizione all’acquisto che poi consumano dando sprone al produrre che sprona l’occupazione; dispongono di capacità contributiva, contribuiscono a pagare le pensioni; governeranno il domani. Risorse a iosa, insomma, buone per migliorare la produttività del sistema economico”; La Stampa, 29 ottobre 2011).
(“Per andare da lui, percorro direttrici come i corsi Francia e Marche. Corsie a iosa, rettilinei lunghi e troppi automobilisti che non rispettano la segnaletica orizzontale: ondeggiano a destra, ondeggiano a sinistra, si piazzano a cavallo delle strisce e lì stanno, come la Dentiera di Superga sulla monorotaia…“; La Stampa, 24 ottobre 2013).
(“Vacanza d’amore in Costa Smeralda per Ricky Martin, che sul suo profilo Instagram pubblica selfie a iosa con il compagno Jwan Yosef“; Il Messaggero, 13 agosto 2018).
(“E, nel contempo, ciò che è legale, per una parte della popolazione (magari addirittura la maggioranza) può non essere giusto. Di esempi se ne potrebbero fare a iosa. Rimanendo nel mio campo, la pratica della caccia è perfettamente legale, a certe condizioni, ma il 70% degli italiani vorrebbe fosse abolita e non la ritiene giusta“; Il Fatto Quotidiano, 5 ottobre 2018).