A caval donato non si guarda in bocca è un notissimo proverbio appartenente alla tradizione linguistica italiana derivante da una citazione latina di San Girolamo (Noli equi dentes inspicere donati il cui significato letterale è non si devono guardare i denti del cavallo). Il proverbio vuole insegnare che si deve essere sempre grati per i regali ricevuti, anche qualora il loro valore non sia esattamente quello che ci si aspettava.
Il detto si spiega con il fatto che guardando i denti del cavallo (quindi in bocca) si può determinare la sua età; soprattutto in passato, possedere un cavallo era una vera e propria fonte di ricchezza, a prescindere dalla sua età; conseguentemente, il solo fatto di aver ricevuto un regalo del genere doveva essere considerato sempre e comunque un grande privilegio.
In altri termini, tutto ciò che si riceve in regalo è comunque qualcosa di guadagnato e, di conseguenza, non si deve essere troppo schizzinosi sulla qualità o sull’effettivo valore del dono.
Molto spesso, sia nel linguaggio scritto che in quello parlato si utilizza una forma abbreviata della frase fatta seguire dai puntini di sospensione (a caval donato…).
A caval donato non si guarda in bocca – Esempi
Di seguito alcuni esempi di utilizzo del proverbio tratti da articoli di quotidiani diffusi a livello locale o nazionale.
(“È realpolitik. Se poi dell’avvio di questo processo politico beneficerà anche il controllo delle porose frontiere libiche e dei flussi migratori, non possiamo che rallegrarcene. Per Roma il filtro all’immigrazione è una massima priorità. A caval donato non si guarda in bocca.”; La Stampa, 26 luglio 2017).
(“Cacciari, parlando a margine di un incontro della “Fondazione Pellicani”, si è detto contrario «a questa bulimia da archistar», ma ha anche ammesso che «a caval donato non si guarda in bocca»; e dato che il Palais Lumière mobiliterebbe grandi risorse in un’area come Porto Marghera abbandonata da anni ha convenuto che «si può anche fare, perché non darà fastidio»“; La Nuova di Venezia e Mestre, 1° agosto 2012).
(“Chiudiamo con Tiziano Ferro, che arriva a fine anno e ci regala il primo album di inediti dopo cinque anni. Regala… è vero che a caval donato non si guarda in bocca, ma magari poteva anche regalarci qualcosa di più interessante. Perché anche sul nuovo ci sarebbe parecchio di ridire“; Il Fatto Quotidiano, 29 novembre 2016).

Il cavallo domestico (Equus ferus caballus) è un mammifero appartenente alla famiglia degli Equidi
In altre lingue
L’espressione proverbiale è attestata nella lingua inglese: “don’t look a gift horse in the mouth” e, con una leggera variazione (denti, al posto di bocca), anche in lingua francese “à cheval donné on ne regarde pas les dents” (a caval donato non si guardano i denti).
Il proverbio esiste anche in lingua tedesca: “einem geschenkten Gaul schaut man nicht ins Maul”; in questo caso è interessante notare la presenza di una paronomasia (Gaul/Maul; il primo termine significa “ronzino”, mentre il secondo significa “bocca”), figura retorica che si realizza accostando termini (paronimi) simili nel suono, ma di diverso significato.