A babbo morto è un’antica espressione di solito utilizzata per fare riferimento a un pagamento che si presume sarà effettuato molto in là nel tempo, più specificamente senza che vi sia una scadenza predeterminata.
Per estensione, l’espressione è generalmente utilizzata in modo scherzoso per fare riferimento ad acquisti che prevedono lunghissime dilazioni di pagamento. Con intenti maggiormente ironici, la frase è spesso usata per riferirsi a prestiti a fondo perduto. È attestata, anche se decisamente meno comune, la grafia unita a babbomorto.
Sono molte le costruzioni verbali che utilizzano questo particolare modo di dire fra cui pagare a babbo morto, dare i soldi a babbo morto e prendere soldi a babbo morto ed espressioni più o meno equivalenti (“Ho fatto un prestito a Luca, ma, conoscendolo, mi restituirà i soldi a babbo morto…“).
Ulteriore significato
L’espressione a babbo morto è utilizzata anche con il significato di “a cose ormai fatte”, “a cose avvenute”; “a decisioni già prese”. Ne sono esempi le frasi sotto riportate riprese da articoli pubblicati sui quotidiani diffusi a livello nazionale:
“Una commissione fantasma nominata a babbo morto, quando già aveva corretto le prove e svolto gli orali. Un solo verbale firmato dal presidente in cui non compare né il numero dei commissari né il loro nome. Un candidato che riceve un’e-mail con l’esito del suo esame il giorno prima che sia terminata la correzione” (La Stampa, 9 dicembre 2009).
“Come detto, troppo anche per Forza Italia e per Mara Carfagna, che passa all’attacco – durissimo – su Twitter, dove afferma: “Secondo il premier Conte, il Parlamento dovrebbe votare sui fondi Ue per l’emergenza Covid-19 solo a babbo morto, quando sarà già tutto deciso”“. (Libero Quotidiano, 17 giugno 2020)
In questa accezione, l’espressione ha il medesimo significato di un altro comune modo di dire: “a bocce ferme”.

L’espressione a babbo morto è un modo di dire che sembra risalire al XVIII sec.
A babbo morto – Origine della frase
Questa curiosa frase fatta, la cui prima attestazione nota risale al 1797, trae origine, come spiega l’Accademia della Crusca, “da una particolare forma di prestito praticata anticamente dagli usurai nei confronti di giovani che, trovandosi in disastrose condizioni economiche, avrebbero restituito la somma di denaro ricevuta solamente dopo la morte del padre, cioè dopo la riscossione dell’eredità familiare. Si sottintende quindi che il debito in questione venga saldato in tempi molto lunghi”.
Il termine babbo è un sostantivo maschile che deriva dal latino babbus ed è sinonimo di padre, papà; è una voce onomatopeica usata soprattutto nel linguaggio familiare, soprattutto nella regione Toscana.