Il cacao non è solo un alimento, ma ha anche proprietà fitoterapiche. Le parti della pianta del cacao (Theobroma cacao) che sono utilizzate in fitoterapia sono i semi; la droga che ne viene estratta è costituita da alcaloidi purinici (caffeina e teobromina), polifenoli, tannini, amine biogene (fenetilamina, tiratina, triptamina e serotonina) ecc.
I prodotti fitoterapici vengono commercializzati sotto forma di polveri (dosaggio consigliato 1-2 g giornalieri) oppure sotto forma di estratto standardizzato (dosaggio consigliato 100-300 mg al giorno).
Frutti della pianta del cacaoIl cacao veniva tradizionalmente usato come blando diuretico e come sostanza psicostimolante; le proprietà fitoterapiche che gli sono attribuite sono le seguenti: astringente, stimolante del sistema nervoso centrale, broncodilatatrice, diuretica, cardiotonica e vasodilatatrice. Viene principalmente consigliato per combattere gli stati di affaticamento e le blande forme depressive; facendo riferimento a quest’ultimo punto non possiamo che ribadire le considerazioni fatte per un altro rimedio fitoterapico: l’iperico (prodotto forse più noto anche come erba di San Giovanni).
Il cacao è uno dei tanti esempio di come spesso, in fitoterapia, si tenda a sopravvalutare le proprietà di una sostanza. Proporre una terapia a base di cacao per combattere uno stato depressivo o una condizione di affaticamento o di stress è scientificamente poco serio.
Controindicazioni
I prodotti a base di cacao non dovrebbero essere utilizzati da coloro che soffrono di ernia iatale; va poi anche ricordato che la somministrazione di fitoterapici contenenti cacao deve essere attentamente valutata nel caso di soggetti sottoposti a trattamento con inibitori della monoaminossidasi, farmaci antibiotici e calcio-antagonisti.