L’impianto ormonale sottocutaneo è un metodo contraccettivo a lungo termine (la sua efficacia si protrae per circa 3 anni) che rilascia solfato di bario (3%, 15mg, in qualità di eccipiente) ed etonogestrel (60% 68mg), un farmaco progestinico che blocca l’ovulazione e che viene utilizzato in alcuni contraccettivi ormonali.
Sostanzialmente si tratta di un bastoncino flessibile in materiale plastico di piccole dimensioni (4 cm di lunghezza e 2 mm di spessore).
Per poter usufruire dell’impianto ormonale sottocutaneo è obbligatoria la prescrizione medica; l’inserimento, che avviene tramite iniezione sottocutanea, e la successiva rimozione devono essere praticati da uno specialista ginecologo. L’iniezione viene praticata nella parte interna del braccio destro (nel caso di donne mancine) o sinistro (nel caso di donne destrorse).
Nel nostro Paese viene commercializzato soltanto un impianto contraccettivo ormonale, il Nexplanon. Di seguito riportiamo la descrizione presente sul bugiardino del farmaco alla voce “Composizione qualitativa e quantitativa”:
Nexplanon è un impianto radio-opaco, non biodegradabile, contenente solo progesterone, flessibile, precaricato in un applicatore sterile e monouso.
Ogni impianto radio-opaco contiene 68 mg di etonogestrel; l’entità del rilascio è di circa 60-70 µg/die nella 5a-6a settimana e diminuisce a circa 35-45 µg/die alla fine del primo anno, a circa 30-40 µg/die alla fine del secondo anno e a circa 25-30 µg/die alla fine del terzo anno. L’applicatore è disegnato per essere utilizzato con una mano e per aiutare e facilitare il corretto inserimento sottocutaneo dell’impianto.
L’impianto è attivo dopo 24 ore dall’inserimento e, come già ribadito, ha una durata media di circa tre anni; nelle donne in sovrappeso, però, si preferisce prendere in considerazione una sua sostituzione più precoce.
L’impianto ormonale sottocutaneo è efficace?
Secondo i dati forniti dall’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità), l’efficacia contraccettiva dell’impianto è del 99,9%; i casi (invero molto rari) in cui l’impianto non è risultato efficace sono generalmente dovuti a una posa effettuata scorrettamente.
Inserimento e rimozione dell’impianto
L’inserimento dell’impianto ormonale sottocutaneo è una procedura piuttosto rapida (sono sufficienti un paio di minuti)
È fondamentale che prima dell’impianto sia esclusa una gravidanza.
L’epoca di inserimento dipende dalla storia clinica recente dell’utilizzatrice: non deve esserci stato nessun precedente impiego di contraccettivi ormonali negli ultimi 30 giorni.
L’inserimento dell’impianto va effettuato tra il primo giorno di sanguinamento mestruale e il quinto giorno di ciclo mestruale, anche se il flusso mestruale è ancora presente.
Se l’inserimento viene effettuato in modo corretto, non è necessaria alcuna contraccezione di supporto. Nel caso in cui si effettui l’inserimento in un’epoca diversa da quella raccomandata, è consigliabile l’utilizzo di un metodo contraccettivo di barriera fino a una settimana dall’inserimento.
La rimozione dell’impianto ormonale sottocutaneo viene effettuata tramite un’incisione in anestesia locale; l’operazione deve essere eseguita soltanto in condizioni asettiche da un operatore sanitario che ha una certa esperienza con la tecnica di rimozione.

l’inserimento, che avviene tramite iniezione sottocutanea
Pro e contro dell’impianto ormonale sottocutaneo
I principali vantaggi dell’impianto ormonale sottocutaneo sono l’efficacia contraccettiva particolarmente elevata (come abbiamo visto è molto vicina al 100%) e l’effetto contraccettivo a lungo termine (circa tre anni).
L’effetto contraccettivo è poi attivo dopo sole 24 ore dall’inserimento dell’impianto.
Si deve poi ricordare che, una volta rimosso l’impianto, il ritorno alla condizione di fertilità è molto rapido (i valori ormonali tornano nella norma entro una settimana al massimo).
Le complicazioni sono poi rarissime.
Gli svantaggi degni di nota sono il fatto che non tutti i ginecologi sono esperti nelle operazioni di inserimento e rimozione e quello che, dopo la rimozione, è possibile che sul braccio residui una piccola cicatrice.
Gli effetti collaterali sono rari, ma la probabilità che essi si verifichino non può dirsi nulla; quelli più comuni sono: alterazione del ciclo mestruale, mestruazioni più lunghe, aumento ponderale, cefalea, nausea, mastodinia, insorgenza di acne.
Controindicazioni
Le controindicazioni all’utilizzo dell’impianto ormonale sottocutaneo sono le seguenti:
- Disturbi tromboembolici venosi in atto.
- Neoplasie maligne, accertate o sospette, sensibili agli steroidi sessuali.
- Presenza o storia di tumori al fegato (benigni o maligni).
- Grave malattia epatica in atto o all’anamnesi fino a quando i parametri di funzione epatica non sono tornati alla norma.
- Sanguinamento vaginale non diagnosticato.
- Ipersensibilità al principio attivo o agli eccipienti.