I farmaci antiacido (noti anche come antiacidi o gastroprotettori) sono utilizzati per curare la sintomatologia dell’iperacidità gastrica, per la terapia di ulcere peptiche e per il reflusso gastroesofageo. Questi eventi si verificano in seguito all’incrementata secrezione di acido cloridrico, un acido prodotto dalle cellule della mucosa gastrica e che è uno dei composti principali del succo gastrico.
L’eccessiva secrezione di acido cloridrico è uno dei principali fattori responsabili dell’ulcera peptica e del dolore a essa associato. Dal punto di vista farmacologico la terapia antiacida si può effettuare in tre modi:
- Neutralizzazione del pH(1) del succo gastrico mediante utilizzo di sali alcalini
- Riduzione della produzione di acido
- Somministrazione di agenti protettivi per la mucosa gastrica (questi sono i veri gastroprotettori, mentre è corretto parlare di antiacidi quando il farmaco si limita ad agire sulla secrezione di acido).
Vediamo ora nel dettaglio le tre modalità sopraelencate.
Neutralizzazione dell’acido gastrico
Basi deboli reagiscono con l’acido cloridrico nello stomaco formando dei sali neutri. Di solito a questo scopo sono utilizzati degli antiacidi non sistemici, generalmente sottoforma di compresse, a base di sali di calcio, di magnesio o di alluminio. Tra gli antiacidi più famosi appartenenti a questa categoria ricordiamo il Maalox, una specialità medicinale che contiene idrossido di alluminio e idrossido di magnesio. Interessante notare che un eccesso di sali di magnesio può avere effetti lassativi mentre l’utilizzo di sali di alluminio può risultare costipante. La combinazione dei due effetti (costipante e lassativo) consente al Maalox e a preparati simili di limitare gli effetti secondari. Oltre al Maalox, altri antiacidi altrettanto famosi sono:
- Alka-Seltzer, a base di carbonato di sodio e potassio con paracetamolo
- Effervescente Brioschi, antiacido da sciogliere in acqua dal gusto inconfondibile a base di sodio bicarbonato con acidi malico e citrico
- Pepto-Bismol, un antiacido dal sapore e colore caratteristici a base di salicilato di bismuto.
Ricordiamo che l’eccessivo utilizzo di antiacidi può variare l’equilibrio acido-base del sangue con effetti talvolta molto gravi. Inoltre, come descritto sopra, alcuni antiacidi possono provocare diarrea o costipazione a seconda del principio attivo utilizzato.
Riduzione della produzione di acido gastrico
Questa è attualmente la categoria di antiacidi più efficace e più ampiamente utilizzata a scopi terapeutici. La secrezione di succo gastrico è regolata da quattro molecole: istamina, acetilcolina, gastrina e prostaglandina (PGE2). Mentre il legame delle prime tre molecole con i rispettivi recettori localizzati nella mucosa gastrica provoca la secrezione di acido cloridrico nello stomaco, la prostaglandina provoca la diminuzione di acido gastrico.
Una volta stimolata la secrezione di acido gastrico a carico delle precedenti molecole, l’effettiva secrezione di acido avviene a carico di una proteina chiamata pompa protonica, responsabile del rilascio di protoni (componenti della molecola di acido cloridrico) nello stomaco. Appare quindi evidente che le strategie farmacologiche antiacide sono rivolte al blocco dei recettori di istamina, gastrina e acetilcolina, alla stimolazione dei recettori per la prostaglandina e al blocco della pompa protonica.
Gli antistaminici specifici per i recettori H2 sono stati ampliamente utilizzati per la terapia dell’ulcera peptica. In questa categoria ricordiamo i principi attivi cimetidina, ranitidina e famotidina.
Tra gli stimolanti dei recettori delle prostaglandine troviamo il misoprostolo, un analogo strutturale della PGE2 con importanti proprietà antisecretive e protettive per la mucosa gastrica. Questo farmaco viene spesso utilizzato per la prevenzione delle ulcere peptiche provocate dall’utilizzo dei FANS. Ricordiamo infatti che uno degli effetti dei FANS è proprio quello di impedire la sintesi di prostaglandine che se da un lato sono responsabili della propagazione dell’infiammazione nella zona lesa, nello stomaco hanno invece un effetto protettivo antiacido.
Va precisato che, all’atto pratico, il dosaggio di misoprostolo è ridotto a causa di effetti lassativi abbastanza importanti. Per questo motivo, l’azione principale del misoprostolo a basso dosaggio è gastroprotettiva (stimola la secrezione di muco e bicarbonato) e non antisecretoria.
Un’altra importante classe di farmaci che bloccano la secrezione di acido gastrico è la classe degli inibitori della pompa protonica, una proteina responsabile della fase finale della secrezione di acido cloridrico nello stomaco. Questa categoria di farmaci non influenza la secrezione di altri componenti del succo gastrico (come la pepsina). Tra gli antiacidi più noti di questa categoria ricordiamo l’omeprazolo, utilizzato per la cura di ulcere resistenti agli antistaminici, il pantoprazolo e il lansoprazolo.
Finiamo questa rassegna con gli anticolinergici che sono di solito utilizzati in associazione con antistaminici. In questa classe ricordiamo la pirenzepina, un anticolinergico specifico verso la mucosa gastrica e non verso la muscolatura liscia e le ghiandole salivari.

Azione degli antiacidi in caso di ulcera o gastrite
Agenti protettivi per la mucosa gastrica
Questi composti proteggono la mucosa gastrica formando una pellicola sintetica sulla superficie gastrica oppure stimolando la produzione di muco.
Tra i farmaci più noti citiamo il sucralfato (alluminio sucrosio-solfato(2)) che ricopre preferenzialmente il tessuto danneggiato dall’ulcera e ne favorisce la cicatrizzazione. Poiché richiede un pH acido per agire, il sucralfato non va somministrato assieme ad altri antiacidi. Altre preparazioni contenenti sali di bismuto hanno azione gastroprotettiva.
Consiglio generale
Un buon stile di vita e un corretto regime alimentare dovrebbero limitare i fenomeni di iperacidità gastrica e conseguentemente l’utilizzo di antiacidi. Qualora i sintomi dell’acidità persistano nonostante la correzione di abitudini alimentari e stile di vita scorretti vale la pena di considerare la possibile presenza di Helicobacter Pylori, un batterio che infetta lo stomaco ed è a volte responsabile delle sintomatologie descritte.
(1) Il pH è una misura della acidità di una soluzione, rappresentativo della concentrazioni di protoni (H) in essa disciolti. I protoni vengono liberati da sostanze acide come l’acido cloridrico e possono essere neutralizzati da sostanze basiche come il bicarbonato.
(2) Sucrosio è un sinonimo di saccarosio derivato dalla traduzione dell’inglese della parola saccarosio e cioè sucrose.