Come prendere i farmaci? Può sembrare una domanda banale, ma in realtà le modalità di assunzione dei farmaci hanno una loro importanza, in quanto, se scorrette, l’efficacia del principio attivo può essere notevolmente ridotta.
Com’è noto, i farmaci possono essere assunti tramite diverse vie; le principali sono la via orale, la via sublinguale, la via topica, la via parenterale e la via rettale. Nei paragrafi successivi le analizziamo nel dettaglio una per una spiegandone le varie caratteristiche.
Via orale
La somministrazione dei farmaci per via orale (che spesso troviamo indicata con l’espressione per OS, dal latino per, che significa attraverso, e òs, òris, che significa bocca; OS, peraltro, è anche l’acronimo dei termini inglesi Oral Somministration, somministrazione orale), cioè per bocca, è probabilmente la modalità più comune.
I farmaci da assumere per bocca possono essere di vario tipo: pillole, capsule, compresse, sciroppi, polvere da sciogliere in un liquido apposito o in acqua. Altri farmaci assunti per via orale sono quelli sotto forma di spray.
In caso di somministrazione per via orale, non vi è il totale assorbimento del principio attivo; un farmaco assunto sotto forma di pillola, per esempio, prima di giungere nella zona interessata subisce diverse degradazioni: dopo essere stato assunto il farmaco passa dalla bocca allo stomaco e all’intestino; qui viene parzialmente degradato e passa nel fegato dove viene metabolizzato; ciò che rimane verrà distribuito nell’organismo.

Come prendere i farmaci? Può sembrare una domanda banale, ma in realtà le modalità di assunzione dei farmaci hanno notevole importanza
Tutti questi passaggi sono quelli che determinano la cosiddetta biodisponibilità del farmaco, locuzione che fa riferimento a quella parte di farmaco che non viene degradata e raggiunge la circolazione sistemica distribuendosi successivamente nell’organismo. La biodisponibilità dei farmaci per via orale è solitamente molto più bassa di quella dei farmaci somministrati per altre vie dal momento che, prima che il principio attivo raggiunga la circolazione sanguigna, subisce numerose alterazioni. I fattori che influenzano la biodisponibilità dei farmaci somministrati per via orale sono numerosi e variegati (condizioni generali del soggetto, funzionalità dell’apparato digerente, pH gastrico, alimenti assunti ecc.).
La somministrazione di farmaci per via orale ha vantaggi e svantaggi; tra i primi si ricordano la facilità d’esecuzione, il rischio relativamente basso (la biodisponibilità è generalmente ridotta), l’economicità e la partecipazione del soggetto al piano terapeutico; tra i secondi ricordiamo l’inefficacia nel caso siano presenti determinate patologie gastrointestinali, l’impraticabilità in caso di soggetti affetti da disfagia o non collaborativi, attività irritativa e la bassa biodisponibilità.
La somministrazione per via orale è poi impraticabile (o spesso sconsigliabile) sia in caso di principi attivi particolarmente sensibili all’azione dei succhi gastrici (per esempio alcuni antibiotici della famiglia delle penicilline e dei macrolidi come roxitromicina e rokitamicina) sia in casi di emergenza.
Via sublinguale
Alcuni farmaci non devono essere ingoiati, ma vanno sciolti sotto la lingua; si tratta dei cosiddetti farmaci sublinguali (il circolo venoso sublinguale si riversa nella vena cava superiore e i farmaci assunti per questa via raggiungono la via sistemica evitando il metabolismo epatico con conseguenti maggiore rapidità d’azione ed efficacia). I farmaci sublinguali devono solubilizzarsi in modo rapido, essere liposolubili e attivi anche a dosi molto basse. Questa via di somministrazione è di notevole importanza nell’assunzione di specifici farmaci; il classico esempio è rappresentato dalla nitroglicerina, principio attivo usato in caso di angina pectoris; la nitroglicerina, se somministrata per via orale, verrebbe rapidamente degradata a livello epatico e la sua efficacia risulterebbe praticamente nulla. Uno dei vantaggi di questa tipologia di somministrazione è che si evita l’eventuale distruzione del farmaco da parte dei succhi digestivi.
Questa via di somministrazione è preclusa a quei farmaci che non vengono assorbiti dalla mucosa orale, da quelli che non si sciolgono velocemente, da quelli che hanno un sapore particolarmente sgradevole o che risultino irritanti per la mucosa.
Via topica
Si parla di somministrazione per via topica (anche somministrazione per via locale) quando il farmaco viene applicato sulla cute o sulle mucose; si usano i farmaci per via topica quando si vuole che il principio attivo agisca direttamente sulla lesione oppure se è necessario evitare il contatto con i succhi gastrici. Esistono diversi farmaci topici; i più comuni sono le tinture, le lozioni, le creme, le paste, le pomate, i collutori (non vengono ingeriti, ma utilizzati per gli sciacqui), i colliri, l’aerosol, le gocce auricolari e nasali ecc.
Sempre per via topica, si possono somministrare i farmaci ricorrendo ai cosiddetti cerotti transdermici, delle strisce adesive di varie dimensioni che contengono uno o più principi attivi i quali vengono ceduti e assorbiti dalla cute. I cerotti non devono causare reazioni allergiche, devono essere resistenti all’acqua e alla sudorazione e devono poter essere tolti con facilità una volta che hanno assolto il loro compito. I principali vantaggi dei cerotti transdermici sono tre: il principio attivo viene rilasciato continuativamente e per un periodo prolungato; il principio attivo non viene influenzato dai processi digestivi; il principio attivo viene assorbito per via cutanea e quindi non aggredisce la mucosa dello stomaco (importante per coloro che soffrono di gastrite o di ulcera).
Via parenterale
Con via parenterale ci si riferisce generalmente alla somministrazione di farmaci attraverso iniezioni intramuscolari o sottocutanee; in realtà il termine parenterale avrebbe un significato più esteso; in campo medico, infatti, via parenterale fa riferimento a vie d’ingresso diverse da quella dell’assorbimento intestinale.
In senso ristretto, comunque, con tale espressione si indicano le iniezioni. Questa modalità di somministrazione è oltremodo utile nel caso non sia possibile utilizzare altre vie oppure se sono necessari tempi di effetto molto rapidi o quantità elevate di principio attivo.
I farmaci parenterali sono generalmente confezionati o sotto forma di liquidi già pronti all’uso oppure come polvere da sciogliere in appositi liquidi.
La via rettale
Per quanto riguarda la somministrazione per via rettale qui ci limitiamo a ricordare che questa modalità di somministrazione è un’interessante alternativa alla somministrazione per via orale quando questa è sconsigliabile per svariati motivi (presenza di vomito, incoscienza del soggetto, degradabilità del principio attivo nei fluidi della digestione o interferenza del cibo con l’assorbimento, presenza di patologie che modificano l’assorbimento gastroenterico e sapore alquanto sgradevole del farmaco). Fra gli svantaggi si deve ricordare che l’area di assorbimento è molto limitata, che tale assorbimento non è costante e che sussiste il concreto rischio di espulsione della forma farmaceutica.
Prendere i farmaci: le modalità di assunzione
Quando si devono prendere dei farmaci non sono importanti soltanto le vie di somministrazione, ma anche le modalità di assunzione.
La maggior parte dei farmaci per via orale vanno per esempio assunti con una bevanda, ma non sempre i “bugiardini” specificano il tipo di bevanda; solitamente è preferibile orientarsi sull’acqua; opportuno non berne troppa, in particolar modo in caso di farmaci solubili; un eccessivo quantitativo di liquido infatti può ridurre l’efficacia del farmaco. La bevanda non deve essere necessariamente fredda (a meno che non si debbano assumere fermenti lattici), ma non deve mai essere troppo calda.
Alcuni assumono farmaci per via orale accompagnandoli con tè o caffè; non sempre questa è una scelta corretta; queste bevande vanno infatti evitate in caso di assunzione di farmaci ad azione antipertensiva, psicofarmaci e antinfiammatori; in linea generale le bevande contenenti caffeina vanno evitate nel caso si debbano assumere principi attivi che esercitano un qualunque effetto sui vasi sanguigni.
Se si devono prendere più farmaci è generalmente opportuna un’assunzione distanziata tra l’uno e l’altro di qualche decina di minuti; in alcuni casi però, previa indicazione medica, determinati farmaci devono essere assunti contemporaneamente.
A stomaco vuoto o a stomaco pieno?
Un’annosa questione è quella relativa all’assunzione a stomaco pieno o vuoto. Al momento di assumere un farmaco, infatti, sono in molti a porsi la domanda “è meglio prima, dopo o lontano dai pasti?”. L’argomento, vista la sua importanza, viene trattato in un articolo a parte: Farmaci: a stomaco vuoto o a stomaco pieno?.
Farmaci e alcol
L’associazione fra alcol e farmaci può avere effetti imprevedibili e molto pericolosi e pertanto ANDREBBE SEMPRE EVITATA.
Il condizionale sparisce e l’associazione diviene assolutamente vietata nel caso in cui si stiano assumendo antistaminici, antidepressivi e tranquillanti perché l’alcol ne potenzia in modo deciso l’azione sedativa.
L’assunzione di alcol quando si stanno assumendo farmaci quali cefalosporine, metronidazolo e griseofulvina può dar luogo alla cosiddetta reazione Antabuse-simile, ovvero arrossamento di volto e collo, vomito, mal di testa e palpitazioni (la denominazione della reazione è legata al farmaco Antabuse, nome commerciale del disulfiram, un principio attivo utilizzato per la disassuefazione dall’alcol e che induce tali effetti).
Compatibilità fra farmaci
Molto importante è anche la compatibilità fra farmaci; alcuni principi attivi infatti sono agonisti (un farmaco potenzia gli effetti di un altro), mentre altri sono antagonisti (un farmaco riduce l’efficacia di un altro); è compito del medico verificare l’eventuale incompatibilità fra i vari farmaci che devono essere assunti da un soggetto.
Qualche altro consiglio
Si deve fare particolare attenzione all’assunzione di farmaci nei quali la dose terapeutica prescritta è molto vicina alla dose tossica; gli esempi classici sono rappresentati dai farmaci anticoagulanti, gli antiepilettici, il litio e la digitale.
A seconda dei farmaci assunti si deve prestare attenzione nel caso in cui si modifichino in modo importante le proprie abitudini alimentari (per esempio si passa da un regime onnivoro a uno vegetariano), se si è abituati a pasteggiare sempre con vino o altre bevande alcoliche (vedasi paragrafo Farmaci e alcol) e se si è anziani; in questa categoria di persone, infatti, lo svuotamento dello stomaco può essere rallentato e molto spesso l’idratazione non è ottimale e ciò può influire sul corretto assorbimento dei farmaci.