Bentelan è un farmaco a base di betametasone, un principio attivo che appartiene alla classe dei corticosteroidi (farmaci antinfiammatori steroidei); Bentelan è dotato di un’intensa attività antiinfiammatoria ed antireattiva; ha scarsa tendenza a provocare gli effetti collaterali caratteristici dei corticosteroidi. Non ha apprezzabile attività mineralcorticoide e non può essere pertanto utilizzato da solo nel trattamento dell’insufficienza surrenalica.
A cosa serve Bentelan (betametasone)
Le terapie corticosteroidee (e quindi anche la terapia con Bentelan) trovano indicazione in una vasta gamma di patologie; fra queste si possono principalmente ricordare le seguenti:
- asma bronchiale
- allergopatie di grave entità
- artrite reumatoide
- collagenopatie
- dermatosi infiammatorie
- neoplasie, specialmente quelle a carico del tessuto linfatico (emolinfopatie maligne acute e croniche, linfoma di Hodgkin).
Altre indicazioni all’utilizzo di Bentelan sono: sindrome nefrosica, colite ulcerosa, malattia di Crohn, pemfigo, sarcoidosi (in particolar modo quella ipercalcemica), cardite reumatica, spondilite anchilosante e diverse emopatie discrasiche (quali certi casi di anemia emolitica, agranulocitosi e porpora trombocitopenica).
Modalità di utilizzo e posologia
La posologia e le modalità di utilizzo di Bentelan possono variare a seconda dello specifico caso, in base all’età del paziente e al giudizio del medico.
Prima di usare Bentelan si devono informare il medico e/o il farmacista della propria storia clinica, in particolare di: problemi ai reni, problemi al fegato e altri problemi medici.
Per le dosi e le modalità di somministrazione consultare il foglietto illustrativo.

Formula strutturale del betametasone, principio attivo del farmaco Bentelan
Avvertenze e controindicazioni
Bentelan deve essere usato sotto controllo medico.
I corticosteroidi, Bentelan (betametasone) compreso, possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro utilizzo potrebbero verificarsi infezioni intercorrenti a causa della riduzione delle difese immunitarie. In questi casi si deve sempre valutare l’opportunità di istituire un’adeguata terapia antibiotica.
I soggetti trattati con dosaggi immunosoppressivi di corticosteroidi devono evitare l’esposizione a varicella e morbillo e, se esposti, devono consultare quanto prima il proprio medico. Ciò è di particolare importanza nella popolazione pediatrica.
L’uso di Bentelan nella tubercolosi attiva va limitato ai casi di malattia fulminante o disseminata, nei quali il farmaco va usato con appropriata terapia antitubercolare.
Se i corticosteroidi vengono somministrati nei pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è necessaria una stretta sorveglianza in quanto si può verificare una riattivazione della malattia. Nella terapia prolungata questi soggetti devono ricevere una chemioprofilassi.
Dal momento che la secrezione mineralcorticoide può essere compromessa, si dovrebbero somministrare in concomitanza cloruro sodico e/o mineralcorticoide.
A causa della possibilità di una ritenzione di liquidi, si deve porre una notevole cautela nella somministrazione di Bentelan (betametasone) a pazienti con insufficienza cardiaca congestizia.
In corso di terapia prolungata e con dosi elevate di Bentelan (betametasone), se si dovesse verificare una alterazione del bilancio elettrolitico, è opportuno adeguare l’apporto di sodio e di potassio.
Tutti i glicocorticoidi, Bentelan compreso, aumentano l’escrezione di calcio.
Nei pazienti in trattamento con glicocorticoidi, sottoposti a particolari stress, è indispensabile un adattamento della dose in rapporto alla entità della condizione stressante.
Durante la terapia con Bentelan possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario tipo (euforia, insonnia, mutamenti dell’umore o della personalità, depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi).
Una preesistente instabilità emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dall’assunzione di Bentelan (betametasone).
Nei pazienti anziani la terapia con Bentelan, in particolare se prolungata, deve essere pianificata tenendo presente la maggiore incidenza di effetti collaterali quali osteoporosi, peggioramento del diabete mellito, dell’ipertensione, maggiore suscettibilità alle infezioni, assottigliamento cutaneo.
La posologia di mantenimento deve essere sempre la minima in grado di controllare la sintomatologia; una riduzione del dosaggio di Bentelan (betametasone) deve essere sempre fatta in modo graduale durante un periodo di alcune settimane o mesi in rapporto alla dose precedentemente assunta e alla durata della tera pia.
Bentelan (betametasone) deve essere somministrato con cautela nei seguenti casi perché può indurre un peggioramento: epilessia, diabete mellito, glaucoma, colite ulcerosa non specifica con pericolo di perforazione, ascessi e infezioni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, ulcera peptica attiva o latente, insufficienza renale, pressione alta (in pazienti predisposti a causa di variazioni del bilancio elettrolitico), osteoporosi, miastenia grave.
La stessa attenzione deve essere posta nei casi di precedente miopatia indotta da steroidi.
Nei pazienti con insufficienza epatica, i livelli ematici dei corticosteroidi possono essere aumentati, così come avviene con gli altri farmaci che vengono metabolizzati nel fegato.
Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai glicocorticoidi può essere aumentata. Si consiglia cautela nei pazienti con herpes simplex oculare, perché è possibile una perforazione corneale.
Nei pazienti con ipoprotrombinemia, si consiglia prudenza nell’associare l’acido acetilsalicilico ai corticosteroidi.
Si possono presentare effetti sistemici con i corticosteroidi inalatori, in particolare quando prescritti ad alte dosi per periodi prolungati. Tali effetti si verificano con meno probabilità rispetto al trattamento con corticosteroidi orali. I possibili effetti sistemici includono la sindrome di Cushing, aspetto Cushingoide, soppressione surrenalica, ritardo della crescita in bambini e adolescenti, riduzione della densità minerale ossea, cataratta, glaucoma e, più raramente una serie di effetti psicologici o comportamentali che includono iperattività psicomotoria, disturbi del sonno, ansietà, depressione o aggressività (particolarmente nei bambini). È importante, quindi che la dose di Bentelan per inalazione sia la più bassa possibile con cui viene mantenuto il controllo effettivo dell’asma.
Attualmente i dati relativi all’utilizzo di Bentelan (betametasone) in gravidanza sono contradditori, viste le potenziali alterazioni del quadro ormonale correlate all’assunzione di questo principio attivo.
Di conseguenza la somministrazione di Bentelan nelle donne in stato interessante o che allattano dovrebbe essere effettuata solamente in caso di reale necessità e sotto stretta supervisione medica.
Uso nei bamibini – I bambini e gli adolescenti sottoposti a trattamenti prolungati con Bentelan devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo.
Il trattamento con Bentelan (betametasone) dovrebbe essere limitato alle dosi minime e al periodo di tempo più breve possibile. Al fine di ridurre al minimo la soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e i ritardi della crescita dovrebbe essere valutata la possibilità di effettuare una somministrazione singola a giorni alterni.
I bambini sono particolarmente a rischio di aumento della pressione intracranica.
Sospensione della terapia corticosteroidea – L’insufficienza surrenalica secondaria indotta da glucocorticoidi può essere minimizzata da una riduzione graduale della dose. Nel sospendere la terapia con corticosteroidi, l’ampiezza e la velocità di diminuzione dei dosaggi dovrebbero essere determinate caso per caso tenendo conto della condizione di base che viene trattata e dei fattori individuali del paziente, come la probabilità di recidiva e la durata del trattamento con corticosteroidi. Questo tipo di insufficienza relativa può durare fino a un anno dopo l’interruzione della terapia. Pertanto, in caso di qualsiasi condizione di stress durante questo periodo, la terapia ormonale deve essere ripresa.
Bentelan (betametasone) e attività sportiva – L’uso di Bentelan senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping.
Per quanto concerne le controindicazioni, Bentelan è controindicato in caso di:
- ipersensibilità al principio attivo, ai corticosteroidi o a uno qualsiasi degli eccipienti presenti nel farmaco;
- infezioni sistemiche, qualora non venga attuata specifica terapia antiinfettiva.
- immunizzazione con virus attenuati.
Interazioni di Bentelan (betametasone) con altre sostanze
Bentelan può interagire con varie sostanze.
Bentelan può ridurre gli effetti delle anticolinesterasi nella miastenia grave, dei mezzi di contrasto radiografici nella colecistografia, dei salicilati e dei FANS.
L’utilizzo concomitante di corticosteroidi con diuretici che inducono deplezione di potassio (come i tiazidici e la furosemide) può essere causa di un’eccessiva perdita di potassio.
Vi è anche un aumento del rischio di ipopotassiemia con l’utilizzo concomitante di corticosteroidi e amfotericina o xantine (teofillina).
Bentelan può anche ridurre gli effetti dei salicilati, dei farmaci antidiabetici e dell’insulina. Ci può essere un’aumentata incidenza di emorragie gastrointestinali e di ulcere se il Bentelan è somministrato con FANS.
L’uso concomitante di Bentelan (betametasone) e di ciclosporina aumenta la concentrazione plasmatica di entrambi i farmaci.
L’effetto degli steroidi può essere aumentato dall’uso concomitante di ritonavir e ketoconazolo.
Nei pazienti con ipoprotrombinemia, si consiglia prudenza nell’associare l’acido acetilsalicilico a Bentelan.
L’effetto del Bentelan (betametasone) può essere ridotto da fenitoina, fenobarbitone, efedrina e rifampicina.
Può rendersi necessaria una modifica, usualmente in diminuzione, del dosaggio degli anticoagulanti somministrati in concomitanza.

Bentelan è un farmaco dotato di un’intensa attività antinfiammatoria ed antireattiva e ha scarsa tendenza a provocare gli effetti collaterali caratteristici dei corticosteroidi.
Effetti collaterali di Bentelan (betametasone)
Durante la terapia a lungo termine con Bentelan possono verificarsi disturbi vari e diffusi ai livelli:
- cardiovascolare (comparsa di edemi, ipertensione arteriosa e scompenso cardiaco);
- centrale (cefalea, vertigini, ansia, euforia, insonnia, alterazioni della personalità e sindromi depressive);
- dermatologico (acne, rash cutanei, orticaria, ipertricosi, dermatite ecc.);
- endocrino (amenorrea, insufficienza adrenocorticale, disturbi nella crescita e alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi);
- gastrointestinale (vomito, diarrea, ulcera, costipazione e dolori addominali);
- muscolare e scheletrico (artropatia, osteoporosi, fragilità ossea, mialgia, ipotrofia e danni tendinei e articolari);
- oculare (cataratta e ipertensione oculare);
- nutrizionale-metabolico (incremento significativo delle concentrazioni glicemiche a fronte di una negativizzazione del bilancio azotato).
Sovradosaggio
Il sovradosaggio di glucocorticoidi, Bentelan incluso, non comporta situazioni di pericolo di vita. A eccezione dei dosaggi estremi, un sovradosaggio di glucocorticoidi per pochi giorni non ha probabilità di produrre risultati pericolosi in assenza di condizioni cliniche specifiche come diabete mellito, glaucoma o ulcera peptica attiva o di trattamento concomitante con farmaci tipo digitale, cumarinici o diuretici che provocano deplezione di potassio.
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NOTA IMPORTANTE – Questa pagina non sostituisce in alcun modo le informazioni presenti nei foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci; in particolare per composizione, forma farmaceutica, posologia, proprietà farmacologiche e informazioni farmaceutiche riferirsi al foglietto illustrativo. Nessun farmaco deve essere assunto senza consultare il proprio medico.