Il Taurasi è un noto vino DOCG (riconoscimento attribuitogli nel 1993) che viene prodotto in zone collinari della provincia di Avellino (tra i 400 e i 700 m s.l.m.), per la precisione nei comuni di Taurasi, Bonito, Casterlfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montermarano, Montemiletto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant’Angelo all’Esca, San Mango sul Calore, Torre le Nocelle e Venticano.
È considerato uno dei vini più pregiati della nostra Penisola (non a caso è generalmente piuttosto costoso), anche se nel corso della sua storia ha avuto alterne fortune.
Secondo quanto prevede il disciplinare di produzione, il Taurasi, al momento dell’immissione in commercio deve avere determinate caratteristiche; brevemente riassumiamo le principali:
- colore: rubino intenso, tendente al granato fino ad acquistare riflessi arancioni con l’invecchiamento;
- odore: caratteristico, etereo, gradevole più o meno intenso;
- sapore: asciutto, pieno, armonico, equilibrato, con retrogusto persistente;
- titolo alcolometrico volumico minimo totale: 12%;
- acidità totale minima: 5 per mille;
- estratto secco netto minimo: 22 per mille.
Il Taurasi DOCG deve invecchiare per tre anni (di cui almeno uno in botti di legno); prende la denominazione “Riserva” se raggiunge la gradazione alcolica minima di 12,5% e invecchia per quattro anni (di cui almeno un anno e mezzo in botti di legno). Il periodo di invecchiamento decorre dal primo dicembre dell’annata di produzione delle uve.
Taurasi DOCG: i vitigni
La produzione del vino Taurasi DOCG deve essere effettuata con uve che provengono da vigneti costituiti dal vitigno Aglianico (noto un tempo come “Hellenico”); è consentito il concorso nella produzione di altri vitigni a bacca rossa non aromatici raccomandati o autorizzati per la provincia di Avellino, fino a un massimo del 15%.
L’Aglianico è un vitigno rosso molto rinomato che viene coltivato soprattutto nelle regioni Basilicata, Campania, Puglia e Molise. Fra i vini con esso prodotti, oltre ovviamente al Taurasi, si ricordano l’Aglianico del Vulture Superiore DOCG e l’Aglianico del Taburno DOCG.

Dal 2011 il Taurasi DOC deve riportare la denominazione Taurasi rosso
Taurasi: gli accostamenti e la temperatura di servizio
Il Taurasi DOCG dovrebbe essere servito a una temperatura compresa tra i 16 e i 18 °C; nel caso del Riserva, la temperatura di servizio dovrebbe essere di 18 °C.
Il Taurasi è un vino perfetto per accompagnare i primi piatti con sughi ricchi ed elaborati; va benissimo con secondi di selvaggina, carni arrosto e formaggi stagionati.
La versione Riserva può essere servita in abbinamento a carni rosse cotte nel vino stesso; ottimo anche con selvaggina da pelo e come vino da meditazione.
Il Taurasi DOCG va servito a 16°-18°C (18°C il “Riserva”) in abbinamento con primi piatti con sughi molto elaborati e ricchi, secondi di selvaggina da piuma, carni arrosto e formaggi a pasta dura e stagionati; il “Riserva” va servito invece a 18°C in abbinamento con carni rosse cotte a lungo in intingolo o, eventualmente, anche nel vino stesso; è ideale anche per accompagnare selvaggina da pelo e come vino da meditazione.
Bevi con moderazione: nella giornata il tuo indice alcolico non superi 3!