La torta paradiso è un dolce molto semplice, soffice e dal gusto delicato, che ricorda la torta margherita. Se preparata correttamente, la torta paradiso mantiene intatta la sua fragranza anche dopo che sono passati diversi giorni dalla sua preparazione. I suoi ingredienti principali sono farina, burro, zucchero e uova; il tutto è aromatizzato dalla scorza di limone che viene grattugiata nell’impasto.
Scheda
- Tempo: 1h10′
- Difficoltà: bassa
- Costo: medio
- Vini: Lugana Riserva Sergio Zenato DOC (vino bianco, brillante profumo di fiori di vaniglia e agrumi, dal gusto pieno con persistenza aromatica)
- Calorie: 450 kcal/100 g
La ricetta della torta paradiso
Per preparare la torta paradiso sono necessari i sottoindicati ingredienti (per dieci persone):
- 300 g di burro
- 150 g di farina manitoba
- 150 g di fecola di patate (o maizena)
- una bustina di lievito chimico in polvere
- buccia grattugiata di un limone
- uova (8 tuorli e 4 albumi)
- una bustina di vanillina
- 300 g di zucchero
- sale (q.b.)
- 2 cucchiai di zucchero a velo (per cospargere la torta)
- una noce di burro e un cucchiaio di farina (per preparare la tortiera).
Per preparare la torta paradiso, innanzitutto accendere il forno impostandolo alla temperatura di 180 °C. Separare i tuorli dagli albumi (quattro albumi devono essere messi da parte). Con un mestolo di legno lavorare il burro a crema con 150 g di zucchero e con la bustina di vanillina. Aggiungere, uno per volta, gli otto tuorli facendo bene attenzione che ogni tuorlo sia ben amalgamato al composto prima di aggiungere il successivo (se si utilizza un mixer si può mettere tutto insieme). Quando si sarà ottenuto un composto cremoso dal colore chiaro e senza traccia di grumi vi si aggiunga la buccia di limone grattugiata.
Si prenda a questo punto un recipiente dal bordo alto e vi si mettano i quattro albumi aggiungendovi un pizzico di sale, montare a neve con lo sbattitore elettrico e, sempre continuando a sbattere, si aggiungano i rimanenti 150 g di zucchero.
Mischiare e setacciare la farina con la fecola di patate (o la maizena) e il lievito dopodiché si aggiungano, poco alla volta, al composto ottenuto con il burro e le uova.
A questo punto, con delicatezza, si incorporino gli albumi al composto di farina, burro e tuorli mescolando il tutto dal basso verso l’alto così da incamerare aria e facendo bene attenzione che gli albumi non si affloscino.
A questo punto è necessario imburrare e infarinare una tortiera del diametro di 28 cm; finita questa operazione si deve versarvi l’impasto ottenuto in precedenza. Mettere la tortiera nel forno caldo per circa 50 minuti; verificare la giusta cottura aiutandosi con uno stuzzicadenti; se dopo aver punzecchiato la torta, lo stuzzicadenti rimane asciutto, la torta è pronta.
Far raffreddare la torta paradiso e poi cospargerla abbondantemente con zucchero a velo vanigliato.
Rispetto alla nota versione (per otto persone) di Benedetta Parodi presentata a Cotto e mangiato, le principali differenze sono nell’uso della normale farina, di un limone intero (il succo viene aggiunto all’impasto), ma soprattutto nell’uso di solo 100 g di burro e 150 g di panna contro i 300 g di burro, 50 g di zucchero in meno e di 3 uova interi contro i 4 interi e quattro tuorli della ricetta classica. Tenendo conto che gli ingredienti della ricetta della torta paradiso della Parodi sono per otto persone mentre quelli delle ricetta mostrata sopra sono per 10 persone, la densità calorica scende a 380/100 g.

La torta paradiso è una base perfetta per torte più complesse: è facile arricchirla con gli ingredienti che si preferiscono o farcirla
Torta paradiso: le curiosità
C’è una curiosa leggenda legata al nome di questa torta. Si racconta che un frate erborista della Certosa di Pavia, dopo essersi allontanato in segreto dal monastero per raccogliere tarassaco e angelica archangelica, avesse incontrato una giovane sposina di Parona che gli fece gustare una torta di sua preparazione. Al frate piacque così tanto quel dolce che in seguito volle incontrare la giovane ragazza per farsi insegnare la ricetta; gli incontri tra il frate e la giovane fanciulla non erano però graditi al Priore del monastero che obbligò il frate a rimanere entro le mura senza mai più uscire; il frate, per consolarsi, si dedicò alla preparazione di questa torta; il dolce piacque così tanto ai confratelli del frate erborista che pensarono di chiamarla torta paradiso.
In realtà la torta paradiso come la conosciamo attualmente è merito di un pasticciere di Pavia, Enrico Vigoni, che la creò nel 1878. L’omonima pasticceria è tuttora presente nella città lombarda e la torta paradiso viene anche chiamata torta Vigoni e molti la considerano il simbolo della pasticceria tradizionale pavese.