I record del mondo dell’atletica leggera sono uno degli aspetti delle competizioni internazionali sportive che sanno attirare anche i non addetti ai lavori: la ricerca del record personale (o del P.B. personal best, usando la terminologia inglese) è già un appuntamento affascinante per un atleta, se poi il record è anche la migliore prestazione mondiale, è un evento raro e molto coinvolgente anche per lo spettatore. La realizzazione dei record mondiali nell’atletica leggera è spesso il frutto non solo del lavoro individuale, ma anche della concomitanza di molti fattori esterni: la presenza di avversari impegnativi, le condizioni climatiche e, nel caso di discipline della corsa, anche la presenza di lepri che dettano il ritmo “giusto” per una parte della gara. Per questo motivo spesso i record del mondo non si ottengono nelle classiche Olimpiadi o ai vari Campionati (mondiali o europei), in cui è più importante il piazzamento che il superamento del record, ma nei meeting internazionali, dove le condizioni possono rivelarsi più favorevoli. Così alcune piste diventano “magiche”, come quella di Zurigo, che in una sola notte (13 agosto 1997), vide la demolizione di tre record del mondo maschili (5000 m, 3000 siepi e 800)!
Record del mondo dell’atletica leggera
I record sono consultabili sempre molto aggiornati sulla pagina di Wikipedia.
In realtà, non è importante avere un datos empre aggiornato, quanto imparare a confrontare i vari risultati. Moltissimi runner, infatti, non conoscono minimamente il differenziale fra le varie distanze (in termini di secondi al km). In particolare non sanno rispondere alla domanda: se valgo X nei 10000 m quanto valgo (teoricamente) in maratona?
Se per esempio che il record mondiale dei 10000 m è di 26’11″00, circa 2’37″/km. Quello della maratona è di 2h01’09, ovvero circa 2’52″/km. Cosa dedurre?
Diamo per scontato che tutti gli amatori siano più allenati per i 10000 m che per la maratona, al massimo che il livello di prestazione sia eguale (se un amatore dal suo “tempo maratona” deduce un tempo sui 10000 m inferiore a quello che ottiene, complimenti: è un maratoneta purissimo il cui fisico non sopporta le distanze troppo “corte”!). Inoltre, nonostante introduciamo i decimali, non vogliamo spaccare il capello in due: il nostro scopo è dare dei dati orientativi abbastanza precisi, non esattissimi al decimo di secondo.
Il ragionamento errato – Il differenziale fra 10000 m e maratona è di 15″/km. Ciò è vero per chi va a circa 3’/km, ma non certo per l’amatore che corre la maratona in 4 ore.
Il ragionamento esatto – Per trovare un dato valido per tutti occorre relativizzarlo al valore del soggetto. Quindi si deve considerare che 2’52″/km è circa il 9,5% in più di 2’37″/km, arrotondiamo al 10%. Quindi chi va a 4’/km sui 10000 m, in maratona andrà (teoricamente) il 10% più lento, cioè a 4’24″/km circa. Per correre la maratona in 3 ore occorre correrla a 4’16″/km circa, il che equivale a 3’50″4/km circa sui 10000 m. Questo nel migliore dei casi, il che significa soprattutto:
- allenamento ottimale (quasi professionistico)
- peso atletico corretto (nessun sovrappeso “sportivo”).
Solo un amatore su 100 probabilmente soddisfa entrambe le condizioni. Praticamente: prima di illudervi di poter correre la maratona in meno di 3 ore, correte i 10000 a 3’50″/km! Lasciamo al lettore il piacere di dedurre altre interessanti conclusioni.