Il piano di cottura è, insieme al forno e alla cappa aspirante, uno dei tre componenti fondamentali della zona cottura; si tratta di un apparecchio, più o meno sofisticato, che funziona irradiando calore permettendo così la cottura dei vari cibi.
Sono veramente tante le tipologie di piani di cottura fra le quali è possibile operare una scelta, scelta che dovrà tenere conto di diversi parametri (dimensioni, consumo, numero di persone per le quali normalmente si cucina, sicurezza ecc.) e scopo di questo articolo, viste le varie opzioni disponibili, è proprio quello di fornire una pratica guida alla scelta di un piano di cottura che soddisfi al meglio le singole esigenze. Prenderemo quindi in rassegna i vari tipi di piano di cottura illustrandone non solo le principali caratteristiche, ma anche vantaggi e svantaggi.
Piano di cottura: le varie tipologie
I vari tipi di piano di cottura si caratterizzano per la tipologia di funzionamento, per il loro posizionamento, per le dimensioni e per il numero di zone di cottura (per i piani di cottura a gas si usa generalmente il termine fuochi).
Relativamente alle tipologie di funzionamento possiamo distinguere le seguenti categorie:
- piano di cottura a gas
- piano di cottura elettrici tradizionali
- piano di cottura elettrici in vetroceramica
- piano di cottura elettrici con radiante alogeno
- piano di cottura a induzione.
Per quanto concerne il posizionamento, si possono distinguere due tipologie fondamentali: i piani di cottura a incasso (i più comuni) e i piani di cottura freestanding, ovvero senza mobile e forno (si tratta sostanzialmente di apparecchi che possono essere appoggiati su un qualsiasi tipo di ripiano). Ovviamente il piano di cottura deve essere posizionato sotto la cappa aspirante (alcuni piani a induzione hanno la cappa integrata). È oltremodo consigliabile scegliere una posizione per il piano di cottura che sia comoda per chi è destinato a cucinare, quindi vicino al lavandino di cucina (o acquaio come dicono in certe zone d’Italia, in particolar modo in Toscana) e lontano dal frigorifero o dal congelatore.
Per quanto riguarda le dimensioni, generalmente si fa riferimento alla loro larghezza; nei piani di cottura a gas di norma sono disponibili le seguenti misure: 30, 45, 60, 75 e 90 cm, anche se sono disponibili misure intermedie. Le larghezze degli altri tipi di piano (elettrico, a induzione ecc.) sono generalmente queste: 30, 38, 60, 70, 80 e 90 cm; anche in questo caso sono possibili variazioni.
Altro elemento che caratterizza il piano di cottura è il numero di fuochi (o delle zone di cottura); nei piani di cottura più piccoli (30 cm) si hanno 2 zone di cottura, nei piani da 38 fino a 40 cm le zone di cottura sono 3, nei piani da 45 a 60 cm sono disponibili 4 zone di cottura che diventano 5 nei piani con una larghezza variabile da 70 a 80 cm. Infine, nei piani più grandi (90 cm di larghezza), il numero di zone di cottura sale a 6.
Vantaggi e svantaggi delle varie tipologie
In questo paragrafo analizzeremo i principali vantaggi e svantaggi relativamente alle 5 tipologie di piano di cottura menzionate precedentemente.
Piani di cottura a gas – Si tratta solitamente di piani di cottura di medie dimensioni (4 fuochi di varia misura); la loro superficie è solitamente in acciaio inox oppure smaltato. In commercio si trovano anche piani di cottura a gas che presentano 3 fuochi e una zona di cottura che funziona elettricamente. Tutti i nuovi modelli sono ormai dotati un sistema per l’accensione automatica e montano un sistema di sicurezza che interrompe la fuoriuscita del gas nel caso in cui la fiamma, per un motivo o per un altro, dovesse spegnersi.
Fra i loro vantaggi va sicuramente menzionato il fatto che vi si possono utilizzare tutti i tipi di pentolame; sono inoltre fra i piani di cottura più economici (i prezzi oscillano dai 200 agli 850 euro circa) e anche il costo del combustibile è relativamente basso, anche se l’efficienza è del 50%. La regolazione dell’entità della fiamma è immediata.
Fra gli svantaggi c’è sicuramente da segnalare il fatto che l’uso del gas, nonostante la presenza dei sistemi di sicurezza, richiede sempre notevole attenzione.

Piano di cottura a gas, il più tradizionale ed economico
Piani di cottura elettrici tradizionali – Anche i tradizionali piani di cottura elettrici constano solitamente di 4 zone di cottura, ognuna di potenza diversa. Sono sempre meno utilizzati, ma hanno il vantaggio di essere abbastanza economici (si va dai 180 ai 750 euro circa) e di non richiedere il collegamento all’impianto a gas. Non mancano però gli svantaggi: si scaldano lentamente (anche se il calore viene mantenuto per un certo periodo di tempo) e non è facile regolarsi con i tempi di cottura; occorre fare molta attenzione nella pulizia perché tendono a ossidarsi molto facilmente; richiedono una certa attenzione perché non funzionando con la fiamma, è molto più facile scottarsi.
Da un punto di vista energetico sono piuttosto dispendiosi.
Piani di cottura elettrici in vetroceramica – Il funzionamento è simile a quello dei forni elettrici tradizionali, ma la superficie è in vetroceramica; rispetto al piano elettrico tradizionale sono molto più facili a pulirsi, sono dotati di spie che segnalano se la zona di cottura è rimasta accesa e il calore non è diffuso a tutto il piano, ma solo nel punto del piatto e quindi si corrono minori rischi di scottarsi.
I prezzi sono mediamente più alti di quelli relativi ai piani elettrici tradizionali e ai piani a gas (si va dai 350 ai 1.450 euro circa). Qualche problema può darlo il materiale di rivestimento: la vetroceramica è un materiale molto resistente, ma se vi cade un oggetto particolarmente pesante (per esempio una grossa pentola piena d’acqua), può rompersi.
Piani di cottura elettrici con radiante alogeno – Sono piani elettrici dotati di forti luce alogene che emanano calore riscaldando gli alimenti; in commercio sono disponibili soprattutto piani che combinano luci alogene e resistenze elettriche, ma non mancano i modelli con sole zone radianti. Dal punto di vista estetico ricordano molto i piani di cottura in vetroceramica. Rispetto alle altre tipologie di forni elettrici, sono molto più veloci nel raggiungere determinate temperature. Non tutte le pentole però sono adatte a essere utilizzate con questi piani elettrici perché quelle con fondo lucido riflettono la luce. È quindi necessario dotarsi di pentole con fondo opaco se si vuole che questi piani rendano al meglio.
Per quanto dotati di spie che segnalano se la zona cottura è calda, occorre una certa cautela nel loro utilizzo perché questi piani raggiungono alte temperature in breve tempo. È quindi necessario non distrarsi mai quando si armeggia a questi “fornelli”.
I prezzi di questi piani di cottura oscillano dai 400 ai 1.000 euro circa.
I piani di cottura a induzione – Sono l’ultima novità nel settore dei piani di cottura. In questi modelli il calore viene generato dal campo elettromagnetico generato da un induttore che si trova sotto la placca. Con il sistema a induzione, che peraltro scalda molto velocemente, vengono riscaldate soltanto le pentole, mentre la superficie del piano rimane fredda; non c’è quindi il rischio di scottarsi.
L’erogazione di calore si interrompe allorquando il recipiente viene rimosso dalla piastra di cottura.
Un piano di cottura a induzione consente generalmente un certo risparmio anche per quanto concerne i tempi di cottura; questo perché il calore arriva alle pentole in maniera più diretta e si ha una notevole riduzione delle dispersioni e conseguentemente, a seconda dei casi, i tempi di cottura possono addirittura dimezzarsi. Altra caratteristica interessante è la regolazione delle temperature; questi moderni piani di cottura, infatti, sono solitamente dotati di un display digitale che consente di regolare in modo preciso le temperature a seconda del tipo di cottura da eseguire; ciò va a beneficio della bontà di realizzazione della ricetta.
Un punto debole dei piani a induzione è relativo al fatto che determinati tipi di recipiente non possono venire utilizzati (alluminio, ceramica, vetro, terracotta ecc.).
Per quanto riguarda i consumi, fino a poco tempo fa il notevole dispendio di energia era uno dei talloni di Achille di questa tipologia di piani; attualmente però, i piani di cottura a induzione reperibili in commercio vengono realizzati utilizzando soluzioni tecniche che consentono di concentrare più direttamente il calore e ridurre di conseguenza l’impiego delle potenze massime.

Piano di cottura a induzione: attenzione, richiede pentole specifiche!
Per approfondimenti si consulti l’articolo Piani di cottura a induzione.
Come si vede, le soluzioni disponibili sono numerose ed è difficile non riuscire a soddisfare le proprie esigenze sia relativamente alla tipologia sia relativamente ai prezzi di acquisto.