Esistono diverse tipologie di parquet in legno; in questo articolo tratteremo le due principali: il parquet tradizionale e il parquet prefinito.
Il parquet in legno tradizionale
Il parquet in legno tradizionale (noto anche come parquet massello) è una pavimentazione che è totalmente costituita da legno massiccio; si parla di “parquet tradizionale” per distinguerlo da altre tipologie di parquet, attualmente molto diffuse, quali il parquet prefinito o il parquet multistrato.
In commercio, quasi sempre, questo tipo di parquet è allo stato grezzo, deve cioè essere rifinito tramite levigatura e lucidatura, anche se è possibile trovare parquet tradizionali prelevigati e preverniciati (in genere si tratta di prodotti importati).
Parquet in legno tradizionale: i vantaggi e gli svantaggi
Dal punto di vista puramente decorativo, il parquet tradizionale è forse una delle tipologie più apprezzate e che offre varie possibilità nella realizzazione di disegni geometrici e a intarsio.
Altro vantaggio da non trascurare è il suo notevole potere isolante, sia per quanto riguarda l’isolamento termico che quello acustico (queste caratteristiche variano ovviamente anche in base allo spessore; maggiore è lo spessore, migliori sono le caratteristiche isolanti).
Non va poi trascurato il fatto che il parquet in legno tradizionale è di facile pulizia e manutenzione.
Fra pro del parquet tradizionale va senz’altro annoverato quello della longevità; questo tipo di parquet, infatti, si caratterizza per la sua notevole durata nel tempo; peraltro può essere sottoposto più volte a levigatura e rilucidatura e ciò gli consente di tornare praticamente come nuovo; solitamente gli esperti consigliano una levigatura decennale, ma si può arrivare anche ai quindici anni; a questo proposito va considerato che ogni levigatura (operazione nota anche come ripasso) porta con sé circa un certo spessore (a seconda dei casi, si va da 0,20 a un mm circa).
Ovviamente, non vi sono soltanto vantaggi; il parquet tradizionale è un tipo di pavimentazione che richiede cicli di lavorazione piuttosto lunghi; ci riferiamo ai tempi di posa, levigatura e lucidatura (possono occorrere quasi due mesi di tempo perché la pavimentazione sia pronta, quindi, se si ha una certa premura, è opportuno orientarsi su un altro tipo di parquet).
I lunghi tempi di lavorazione comportano, com’è facile intuire, anche maggiori costi; a seconda dei casi si parte da un minimo di 25 euro al metro quadrato; si deve inoltre considerare che questo tipo di pavimentazione non è consigliato a coloro che hanno il riscaldamento a pavimento (problema che non si pone, per esempio, a coloro che hanno scelto altre tipologie di pavimentazioni quali, per esempio il laminato o il linoleum).
Lamparquet – La tipologia di parquet tradizionale più diffusa in commercio è il cosiddetto lamparquet, parquet con spessore che va dagli 8 ai 10 mm, una lunghezza variabile dai 250 ai 300 mm e una larghezza che può variare dai 45 ai 65 mm; la misura classica è 10x60x300.

Parquet in legno di rovere
Parquet in legno radizionale: legni ed essenze
La gamma di specie legnose che possono essere scelte per la realizzazione di una pavimentazione parquet sono moltissime; l’estetica ha ovviamente un peso notevolissimo nella scelta, ma è comunque utile conoscere alcune caratteristiche tecniche in modo da orientare al meglio la scelta.
I principali criteri che vengono presi in considerazione sono:
- la massa volumica al 12% di umidità (kg/mc); questo criterio fa riferimento alla pesantezza del legno; legni con un valore entro il limite di 500 sono considerati “leggeri”; oltre 951 sono invece “pesantissimi”.
- Il ritiro; si fa riferimento al ritiro volumetrico, ovvero la variazione di volume indotta dalla cessione di umidità (tale valore è indicato con una percentuale).
- La durezza; è un fattore che in ambito residenziale ha un’importanza poco rilevante (diverso è il discorso in altri ambiti, come quello commerciale o industriale; è ovvio che dovendo pavimentare magazzini, centri di esposizione e spazi aperti a un vasto pubblico, questo criterio rivesta un’importanza non minimale); si misura in kg per millimetro quadrato ed è un indice della resistenza alla penetrazione. Una durezza >4,1 viene definita come “elevata”.
- La durabilità; questo parametro indica la capacità che il legno ha di resistere alla degradazione causata da funghi e altri microrganismi; il valore è espresso in termini percentuali.
- La stabilità dimensionale; anche questo parametro viene espresso in percentuale; fa riferimento alla capacità del legno di mantenere le sue dimensioni nel caso di esposizioni a condizioni estreme di temperatura e umidità.
Parquet in legno tradizionale: le finiture
La finitura serve a creare una pellicola protettiva sopra il parquet che diventa impermeabile e aumenta la sua resistenza alle varie sollecitazioni.
Esistono diversi tipi di finitura (vernice oleuretanica, all’acqua, olio-cera). Sarà il posatore a suggerire la finitura migliore per il tipo di parquet scelto.
Parquet in legno tradizionale: esposizione alla luce e umidità
Il parquet tradizionale è sensibile sia alla luce che all’umidità.
In seguito a un processo noto come “ossidazione”, la pavimentazione tende a scurirsi (cosa di cui si dovrà tener conto al momento della scelta); la velocità del processo di ossidazione varia al variare dell’essenza e, di norma, è molto marcata nei primi mesi dopo la posa; generalmente la variazione cromatica termina al massimo entro un anno.
Dal momento che il parquet è un materiale igroscopico, tende a variare di volume a seconda del grado di umidità ambientale; quello ideale si aggira attorno al 60%; gradi di umidità inferiori possono dar luogo a inestetiche fessurazioni; gradi di umidità eccessivi possono, al contrario, provocare sgraditi rigonfiamenti. Nei casi peggiori si potrebbe addirittura verificare il distacco del parquet dalla superficie.
La manutenzione, come già accennato, non è particolarmente impegnativa e si possono ottenere ottimi risultati passando la superficie con un detergente neutro messo su un panno umido.
Esistono poi dei prodotti appositi (reperibili nei negozi specializzati) da usare periodicamente per far sì che la pavimentazione abbia sempre un aspetto lucido e brillante.
Il parquet in legno prefinito
Attualmente, il prefinito è forse il parquet in legno con la maggiore diffusione; è essenzialmente costituito da uno strato di legno nobile posato su un supporto che, nella stragrande maggioranza dei casi, è di legno povero. Esistono anche prefiniti a tre strati, ovvero legno nobile, supporto, legno nobile; i “tre strati” di solito, ma non sempre, sono più costosi dei parquet a due strati.
Il parquet prefinito è di solito già levigato e verniciato e quindi, dopo l’acquisto, rimane solo da effettuare la posa, sempre che non si vogliano effettuare trattamenti di altro tipo quali, per esempio, la ceratura.
Si tratta di una pavimentazione che, per come è strutturata tecnicamente (maschiatura dei singoli elementi e stabilità garantita dal tipo di lavorazione) è idonea a sopportare in modo eccellente diversi problemi (umidità eccessiva, shock termici, fuoriuscite di acqua ecc.).
Vantaggio di non poco conto è il fatto che il parquet in legno prefinito può essere facilmente e velocemente ripristinato in caso di danneggiamenti (a questo scopo è consigliabile acquistare un quantitativo di materiale superiore del 2% al quantitativo occorrente per la pavimentazione).
Il parquet prefinito è disponibile, diversamente dal parquet tradizionale, anche in formati molto grandi (plance lunghe dai 2 ai 4 metri e larghe fino a trenta cm).
Il prefinito è un parquet che ha dalla sua tempi di posa piuttosto veloci e sicuramente prezzi più abbordabili rispetto a quelli del parquet in legno massello (si parte dai 15 euro a metro quadrato). Ha una durata media minore rispetto al tradizionale (ma si parla comunque di decine di anni) e un minore potere isolante, che comunque non è bassissimo.
I fattori che incidono sul prezzo sono gli stessi che abbiamo citato per il parquet tradizionale; nel caso del prefinito la scelta migliore è forse il “rigatino”.
Per quanto riguarda la manutenzione, le indicazioni sono pressoché identiche a quelle riportate nei paragrafi relativi al parquet tradizionale.
Per approfondire: