Il filodendro (Philodendron, genere appartenente alla famiglia delle Aracee) è una delle piante da appartamento più diffuse. Si ricorda che il genere Philodendron viene spesso considerato sinonimo di Monstera, ma in realtà, pur con molte somiglianze, si tratta di due generi distinti fra loro.
Esistono molte specie di filodendro, la gran parte delle quali sono originarie dei Paesi del Sudamerica. Negli appartamenti si trovano soprattutto le varietà rampicanti, ma in molte abitazioni fanno mostra di sé anche quelle a fusto eretto.
Fra le specie più conosciute nel nostro Paese si ricordano il Philodendron scandens (forse la tipologia più comune, nota con il nome di filodendro rampicante), il Philodendron pertusum (con foglie profondamente incise e bucate), il Philodendron erubescens (con foglie allungate e rossastre nella pagina inferiore), il Philodendron squamiferum, il Philodendron hastatum, , il Philodendron verrucosum, il Philodendron radiatume il Philodendron lacerum.

Si noti la differenza fra le foglie del genere Monstera e quelle del genere Philodendron: i margini di quelle del genere Monstera sono profondamente settati con la lamina che arriva perfino a essere perforata
Filodendro – Cura
Pur essendoci numerose varietà di filodendro le tecniche colturali relative alle tipologie che vengono utilizzate come piante ornamentali nei nostri appartamenti sono praticamente le stesse.
Luce – Per quanto riguarda il posizionamento della pianta si tenga conto che i filodendri sono piante che, pur amando la luce, non devono essere esposte direttamente ai raggi solari perché c’è il concreto rischio che le foglie possano bruciarsi.
Temperatura – Il filodendro non gradisce il freddo e si deve far attenzione a non scendere mai sotto i 13-14 °C perché potrebbero danneggiarsi.
Terreno – Il substrato di coltivazione ideale è un terriccio ricco di sostanze organiche, piuttosto grossolano, composto da torba, terriccio e foglie di faggio; sul fondo del vaso si sistemino dei ciottoli così da rendere più agevole il drenaggio dell’acqua.
Pulizia – Le foglie dei filodendri sono piuttosto grandi e tendono quindi a impolverarsi molto facilmente; per ripulirle si utilizzi uno straccio morbido leggermente inumidito; le manovre di pulizia dovranno essere molto delicate. Si evitino i lucidanti fogliari in quanto potrebbero ostruire i pori.
Annaffiatura – Le annaffiature dovranno essere piuttosto frequenti nel periodo estivo; si proceda con l’irrigazione ogni qualvolta lo strato superficiale del terreno è asciutto; si ricorda ancora una volta che si devono assolutamente evitare i ristagni idrici. Quando le giornate sono particolarmente calde sono opportune vaporizzazioni sulle foglie. Nelle stagioni più fredde la frequenza delle irrigazioni deve essere ridotta.

In natura il filodendro produce un frutto dal sapore simile a quello dell’ananas
Concimazione – Per quanto concerne le fertilizzazioni, nel corso dei mesi primaverili ed estivi si dovranno effettuare concimazioni ogni venti giorni circa; si può utilizzare del concime liquido da mescolare all’acqua che viene utilizzata per le irrigazioni. Si scelgano concimi ad alto titolo di azoto.
Fioritura – Non aspettatevi fioriture; difficilmente il filodendro fiorisce in casa.
Potatura – Nel caso del filodendro le potature non sono necessarie; al più si potranno effettuare cimature degli apici vegetativi. È comunque necessario rimuovere tempestivamente le foglie che man mano si seccheranno; esse infatti potrebbero veicolare gravi malattie parassitarie.
Rinvaso – Il rinvaso della pianta deve essere effettuato annualmente a febbraio o marzo fino a quando non si arriva a una dimensione del vaso di circa mezzo metro. Una volta raggiunte queste dimensioni ci si potrà limitare a togliere lo strato di terra in superficie fino a una profondità di circa 2-3 cm per sostituirlo con del terriccio nuovo. Si tenga presente che i filodendri hanno generalmente bisogno di un tutore che li sostenga.
Malattie e avversità – Per quanto concerne le avversità, qui di seguito segnaliamo le problematiche più comuni.
Nel caso in cui notiate un ingiallimento delle foglie è probabile che abbiate esagerato con le irrigazioni; si dovranno quindi ridurre o la quantità di acqua o la frequenza delle annaffiature.
Se sulle foglie fanno la loro comparsa delle bruciature, significa che la pianta è stata esposta ai raggi solari diretti, magari dopo essere stata irrigata o nebulizzata. Ricordiamo che il filodendro ama la luce, ma non va esposto direttamente al sole.
La presenza di macchie sulla pagina inferiore delle foglie potrebbe essere il segno della presenza di cocciniglia. Se così fosse, si proceda rimuovendo le cocciniglie utilizzando un batuffolo di cotone imbevuto nell’alcol.
Se la pianta è di notevoli dimensioni la si può lavare utilizzando dell’acqua con del sapone neutro e strofinandola in modo molto delicato con una spugna. Si proceda poi con un accurato risciacquo.
Se le foglie ingialliscono e fanno la loro comparsa delle macchioline giallastre o marroni e poi si accartocciano, c’è il rischio che la pianta sia stata attaccata dal ragnetto rosso. Anche in questo caso si può tentare un’accurata pulizia delle foglie usando dei batuffoli di cotone inumiditi e leggermente insaponati; una volta ripulita la pianta si dovrà effettuare un risciacquo accurato per eliminare tutti i residui saponosi. Nel caso in cui ci si trovi di fronte a un’infestazione particolarmente estesa potrebbe essere necessario il ricorso a uno specifico insetticida.
Se notate, infine, che sulle foglie sono presenti delle macchie brunastre, in particolar modo lungo i loro margini, probabilmente è un problema legato a un’esposizione prolungata a temperature troppo basse (inferiori ai 14 °C circa).