Come riscaldare la casa? Esistono diversi modi per farlo, ma in moltissime abitazioni l’impianto principale di riscaldamento è quello autonomo ad acqua. Se la nostra scelta è questa, la prima valutazione che è necessario fare è relativa all’apparecchio da utilizzare per il riscaldamento dell’acqua del circuito; in seguito si dovrà scegliere la tipologia dei “corpi scaldanti” che possono essere a vista (come, per esempio, i radiatori) oppure nascosti (come nel caso dei pannelli radianti). I primi sono sicuramente i più diffusi, mentre i secondi, diventati negli anni più economici e affidabili di quanto non fossero fino a qualche anno fa, stanno cominciando a essere maggiormente conosciuti.
Il generatore di calore
Come riportato nel paragrafo introduttivo, la prima scelta necessaria, nel caso si intenda utilizzare un impianto ad acqua per il riscaldamento della casa, è quella del generatore di calore; questo può essere una caldaia, un termocamino (o una termostufa), una pompa di calore oppure un sistema di sfruttamento dell’irraggiamento solare (impianto solare termico). Analizziamo brevemente le varie possibilità.
La caldaia – La caldaia è la tipologia di generatore di calore più comune e viene trattata in un articolo a parte: Caldaia.
Termocamino o termostufa – Affinché fungano da generatori è necessario orientarsi su termostufe o termocamini “idro”, ovvero adatti al riscaldamento dell’acqua.
Sia i termocamini che le termostufe possono integrare oppure sostituire la caldaia in un impianto di riscaldamento ad acqua e produrre acqua calda per l’utilizzo sanitario. I termocamini o le termostufe di tipo “air”, invece, possono fungere da generatori di calore ad aria.
Questi generatori di calore possono funzionare a legna o a pellet; per ulteriori approfondimenti sull’argomento si consulti il nostro articolo Termocamino.
La pompa di calore – La pompa di calore è un apparecchio che è in grado di trasferire energia termica da una sorgente a temperatura inferiore a un utilizzatore a temperatura superiore. La pompa di calore consente lo sfruttamento dell’energia presente nell’acqua, nell’aria o nel suolo; essa consente di riscaldare anche l’acqua dei circuiti “idro” della climatizzazione invernale.
Per approfondire l’argomento si consulti il nostro articolo Pompa di calore.
Irraggiamento solare – Gli impianti solari termici, che utilizzano idonei pannelli (diversi da quelli fotovoltaici utilizzati per la generazione di corrente elettrica), servono a produrre acqua calda per uso sanitario e possono integrare un pre-esistente impianto di riscaldamento. Questi tipi di impianto possono essere inseriti prima di far funzionare la caldaia (si preriscalda l’acqua) oppure in parallelo a essa (se ne integra la funzione). In entrambe le circostanze si registra una riduzione del quantitativo di combustibile necessario a far funzionare la caldaia.
Chi intende utilizzare un impianto solare termico deve tenere conto che si rende necessario disporre anche di un serbatoio-bollitore, ovvero l’accumulatore di acqua calda. I collettori solari dovrebbero essere preferibilmente orientati a sud al fine di sfruttare al massimo l’irraggiamento solare.

In moltissime abitazioni l’impianto principale di riscaldamento è quello autonomo ad acqua
Come riscaldare la casa: i sistemi più diffusi
Attualmente sono due i sistemi più utilizzati per il riscaldamento degli ambienti domestici con un impianto ad acqua: i radiatori e i pannelli radianti.
Facciamo notare che radiatori, termosifoni e caloriferi sono tre termini per indicare la stessa cosa!
I radiatori – L’impianto ad acqua che sfrutta i radiatori come corpi riscaldanti è costituito da tubi incassati nel muro; in questi tubi circola l’acqua riscaldata dal generatore di calore che raggiunge la parte terminale dell’impianto di riscaldamento, i radiatori appunto. Si possono avere circuiti a collettori (impianti a ragno) o circuiti monotubo.
Per approfondire l’argomento si consulti l’articolo Radiatori.
I pannelli radianti – Quello a pannelli radianti è un sistema di riscaldamento che è costituito da tubi pre-montati su appositi pannelli isolanti. I condotti, di varie dimensioni a seconda delle diverse tipologie, possono essere realizzati in rame oppure in materiale plastico. Anche lo spessore dei supporti varia da modello a modello a seconda del tipo di esigenza.
Esistono diversi tipi di pannello: a pavimento, a parete oppure a soffitto. I pannelli a pavimento sono quelli maggiormente utilizzati in quanto vengono ritenuti più efficaci sia perché la posa nel pavimento evita che il calore si stratifichi disperdendosi inutilmente verso l’alto, sia perché il fatto che il calore venga ceduto per irraggiamento impedisce che si formino correnti convettive di aria calda a soffitto e di aria fredda a pavimento.
Uno dei vantaggi non trascurabili dei pannelli radianti è che nell’ambiente la sensazione di temperatura dell’aria è quella relativa a 22-23 °C, quando in realtà il termometro misura una temperatura di circa due gradi in meno.
I riscaldamenti a pavimento sono compatibili con pavimenti in ceramica, marmo, cotto e parquet. Per approfondire l’argomento si consulti l’articolo Pannelli radianti.

I pannelli radianti sono una soluzione interessante per riscaldare la casa
Come riscaldare la casa: approfondimenti
Per ulteriori approfondimenti su come riscaldare la casa si possono consultare anche i seguenti articoli: