L’affettatrice è un comodo strumento che viene utilizzato nelle salumerie, nelle macellerie e nei reparti gastronomia dei supermercati; da qualche anno però, seppure più lentamente rispetto ad altre tipologie di elettrodomestici, ha cominciato a prendere piede anche l’uso in ambito domestico; per quanto non sia indispensabile come altri strumenti trattati nel nostro sito (si veda la sottosezione Elettrodomestici del menu Casa), può rivelarsi di una certa utilità (è uno strumento veloce e preciso), specialmente per coloro che sono abituati ad acquistare salumi interi (prosciutto, salame, mortadella ecc.) sia perché ne consumano in grandi quantità sia perché ciò permette un certo risparmio (le offerte promozionali di prosciutti o altri tipi di salumi non affettati sono all’ordine del giorno presso supermercati e gli ipermercati); peraltro non sono solo i salumi che possono essere affettati con un’affettatrice, ma vari tipi di alimenti compatti come, per esempio, certi tipi di carne (il tipico esempio è quello delle carni arrosto) o di formaggi.
L’affettatrice comunque non è un elettrodomestico di cui conviene dotarsi se si è saltuari consumatori di certe tipologie di cibo o se si dispone di poco spazio all’interno della propria cucina; l’affettatrice, infatti, è uno strumento piuttosto ingombrante e può rivelarsi complicato inserirlo nella zona cottura della casa.
Prima di passare a illustrare le varie caratteristiche dell’affettatrice e le diverse tipologie presenti nel mercato, un breve excursus di carattere storico.
L’affettatrice è stata inventata da un giovane macellaio olandese, Wilhelmus Adrianus Van Berkel (1869-1952), che aveva una grande passione per la meccanica; Berkel aveva intenzione di costruire una macchina che gli permettesse di tagliare le carni senza utilizzare il coltello; occorsero tempo e molti tentativi, ma alla fine il macellaio riuscì a realizzare ciò che si era prefisso; l’affettatrice ideata da Berkel era costituita da una lama concava che ruotava perpendicolarmente contro un piatto mobile, dove si appoggiavano le carni o i salumi da tagliare, che scorreva avanti e indietro verso la lama. Berkel non aveva però le disponibilità per passare alla produzione della sua nuova invenzione; ebbe però l’intuizione di accordarsi con il proprietario di una tipografia che era sull’orlo del fallimento; gli propose di convertire la tipografia in un laboratorio meccanico dove si sarebbero prodotte le nuove affettatrici e fu così che il 12 ottobre 1898 fu fondata a Rotterdam la prima fabbrica al mondo per la produzione delle affettatrici.
I vari tipi di affettatrice
Sostanzialmente esistono 4 diversi tipi di affettatrice che si distinguono per il meccanismo che usano per poter funzionare; il principio comunque, essenzialmente, è sempre quello ideato da Berkel. Ovviamente con il progredire della tecnologia, i modelli di cui disponiamo adesso sono dei veri e propri “gioiellini” tecnologici; rapidi, precisi, comodi ed estremamente efficaci.
Le quattro tipologie di affettatrice sono le seguenti:
- affettatrice a volano manuale – Non può essere definita come “elettrodomestico” in quanto, com’è facile intuire, si tratta di uno strumento che viene azionato a mano; non è più molto diffusa, ma ci sono ancora degli esercenti che la preferiscono ai modelli più moderni; torna utile quando viene a mancare l’energia elettrica tant’è che diversi esercenti hanno a disposizione sia modelli a corrente elettrica sia affettatrici a volano manuale.
- Affettatrice a gravità – Si tratta di un’affettatrice realizzata in modo tale da consentire che le fette che vengono man mano tagliate cadano in un vassoio che si trova posizionato al di sotto della lama di taglio; consta di un piano d’appoggio inclinato che fa sì che le fette scivolino nel vassoio senza bisogno di intervenire manualmente.
- Affettatrice verticale – È la tipologia di affettatrice che più comunemente viene utilizzata dagli esercenti; al contrario di quanto accade con l’affettatrice a gravità, con l’affettatrice verticale, chi affetta deve accompagnare la fetta tagliata nel vassoio o nel piatto.
- Affettatrice automatica – Le affettatrici automatiche sono quelle più utilizzate nelle grandi strutture che devono ottimizzare i tempi di lavoro; si tratta, infatti, di modelli avanzati tecnologicamente che rendono il lavoro particolarmente rapido senza andare a scapito della precisione.
Di norma le affettatrici vengono realizzate in alluminio anodizzato; soltanto le parti che entrano a contatto con i cibi sono in acciaio inox. La lama, che deve essere protetta, è generalmente realizzata in acciaio cromato.
Ovviamente è possibile regolare lo spessore di taglio che, solitamente, va da 0 a 15 mm circa. Di norma le affettatrici sono strumenti piuttosto pesanti; si trovano anche modelli particolarmente ridotti in cui le parti principali sono in plastica e che pesano circa 3-4 kg (ovviamente la loro qualità non è minimamente paragonabile con i modelli semi-professionali o professionali), ma mediamente si va sui 12-14 kg a seconda dei modelli e della destinazione d’uso. Per quanto riguarda i prezzi, si va da cifre molto basse, 30 euro circa per i modelli minimali, a importi decisamente importanti: anche 400 euro e più; ovviamente stiamo parlando di minimi e massimi; ci sono infatti decine di prezzi intermedi.

La lama dell’affettatrice è protetta e sagomata in modo da non essere pericolosa per chi usa lo strumento
Affettatrice: quale scegliere?
Non è nostra intenzione dare suggerimenti sulla scelta a chi utilizza lo strumento in questione per ragioni professionali e che quindi ha già un bagaglio di esperienza che gli consente di operare la scelta migliore in base alle proprie esigenze.
Possiamo invece fornire qualche utile consiglio a coloro che intendono dotare la propria cucina di questo utile accessorio.
Chi dispone di un certo spazio, può optare per modelli semi-professionali; probabilmente è il caso di orientarsi sulla tipologia “verticale”; è vero che è necessario accompagnare le fette manualmente, diversamente da quanto accade con i modelli automatici o a gravità, ma è altrettanto vero che i modelli verticali sono quelli che più contenuti in quanto a dimensioni e considerando che comunque lo spazio occupato da un’affettatrice non è minimale e che essa non deve essere utilizzata professionalmente, è opportuno pensare anche, e soprattutto, alla questione spazio.
Ma dove acquistare l’affettatrice che fa per noi? Modelli di ottima qualità sono disponibili in molte strutture; sia presso i grandi supermercati o ipermercati, sia presso rivenditori specializzati, sia online (basti pensare alla variegata offerta di Amazon, il colosso del commercio elettronico, che dispone di una gamma notevole di modelli di vario prezzo). L’acquisto presso un negozio specializzato sarà sicuramente più costoso, ma ha dalla sua il vantaggio di una consulenza più personalizzata e qualificata, anche se, a onor del vero, l’utilizzo di un’affettatrice non è particolarmente impegnativo. Una visita presso uno di questi negozi però può aiutarci ad avere una maggiore consapevolezza dell’acquisto che fa al caso nostro.
Le marche: Shinelco, Girmi e Ariet, RGV e sono le alternative alla Berkel
Anche per quanto concerne le marche, la scelta è piuttosto variegata. Le affettatrici della Berkel sono forse le più conosciute e rinomate, ma sul mercato fanno la loro bella figura anche marche come Shinelco (che adesso non è facilissima da trovare sul mercato), Girmi e Ariete il cui rapporto qualità/prezzo le rende sicuramente ottime alternative. Ultimamente stanno anche facendo parlare molto di sé le affettatrici della RGV la cui offerta è alquanto variegata e spazia dai prodotti a uso professionali a quelli più adatti a un utilizzo domestico.
Come pulire l’affettatrice
La pulizia dell’affettatrice non è particolarmente impegnativa, ma visto che viene a contatto con parti grasse e fresche di vari cibi è opportuno procedere regolarmente alla sua pulizia; in genere è sufficiente utilizzare un panno umido e appositi prodotti sgrassanti per la pulizia della lama e delle parti esterne; dopodiché si procederà con un’abbondante risciacquatura e successiva asciugatura.