Come smettere di fumare? Se sono ormai chiare e note a tutti le ragioni per cui è fondamentale smettere di fumare (si leggano a tale proposito i nostri articoli: Perché smettere di fumare e Danni del fumo), i dubbi sul “come” riuscire a farlo sono ancora molti, anche se gli strumenti proposti sono davvero numerosi. Di seguito un elenco dei metodi principali.
Smettere di fumare: bisogna volerlo
Molti ritengono che senza forza di volontà non si riesca a smettere di fumare. Sicuramente è vero, però è anche vero che tanti fumatori ritengono di avere una buona forza di volontà, ma sostengono che non è mai stata sufficiente a sradicare il vizio del fumo. In effetti possiamo trovare chi lavora 15 ore al giorno per raggiungere un obbiettivo (e ci riesce), ma poi crolla di fronte alla tentazione di una sigaretta. Il Personalismo spiega questa semplice evidenza mostrando come il nostro stakanovista non possieda la forza di volontà “giusta”.
Come ribadiamo in alcuni nostri articoli, dire basta al vizio del fumo può “costare” molta fatica e occorre quella che nel sito definiamo “la vera forza di volontà“, la forza di volontà anevrotica, ovvero la capacità di autocontrollarsi senza avere uno scopo.
Purtroppo sono molte le persone che non la possiedono; tentano molte volte di dire basta alle sigarette, ma alla fine gettano la spugna. Altri smettono, ma dopo un periodo di astinenza dal fumo più o meno breve, ci “ricascano”.
Uno dei problemi principali è legato alla presenza, nel tabacco, di nicotina, un alcaloide che genera assuefazione; con il tempo il fumatore arriva a essere dipendente, sia fisicamente che psichicamente, dalle sigarette o dai sigari.
Se si è consapevoli dei gravi effetti che il fumo ha sulla propria salute, ma non si possiede una forza di volontà anevrotica sufficiente, ci sono solo due strade:
- aumentare la propria forza di volontà anevrotica (nell’articolo corrispondente si spiega come fare)
- tentare con qualche altro metodo antifumo.
Per onestà è necessario informare che i vari metodi possono funzionare (con percentuali diverse), ma il risultato non è generalizzabile. Ciò significa che un certo metodo X può funzionare con una persona e fallire con un’altra, a causa delle differenti personalità, motivazioni ecc.
Va da sé che senza un’apprezzabile forza di volontà anevrotica il rischio di ricadere nel vizio anche dopo anni è molto elevato. Le percentuali di successo indicate per i vari metodi sono medie di quelle trovate in letteratura. La cattiva notizia è che non sono additive, cioè, in parole povere, se un soggetto prova tutti i metodi, anche se la somma delle percentuali di successo dei metodi provati arriva a 100, non è detto che il soggetto smetta. Questa mancata additività sembra cioè rivelare che esiste un insieme di fumatori che, a prescindere dal metodo impiegato, sia più portata a smettere. Probabilmente, si tratta di un insieme costituito da coloro la cui determinazione (leggasi forza di volontà anevrotica) è andata aumentando nel tempo e il fatto che il metodo X funzioni mentre Y non ha funzionato può essere solo una coincidenza temporale con la maggiore determinazione del soggetto.

Per smettere di fumare occorre la forza di volontà anevrotica, ovvero la capacità di autocontrollarsi senza avere uno scopo.
I Centri Antifumo
Nel nostro Paese sono presenti numerose strutture (oltre 400) che hanno lo scopo di aiutare coloro che intendono seriamente smettere di fumare, si tratta dei Centri Antifumo e degli Ambulatori per il trattamento del tabagismo.
Queste strutture sono pensate per tutti coloro che non sono in grado di smettere di fumare con l’aiuto della sola propria forza di volontà e necessitano quindi di un intervento specialistico esterno.
Di norma, nei Centri Antifumo e negli Ambulatori, ubicati nelle strutture ospedaliere o nelle ASL, opera un’équipe multidisciplinare composta da medico, psicologo e personale infermieristico.
Le proposte che questi centri fanno per aiutare la persona a smettere di fumare sono di vario tipo; si va dal counselling (o counseling, dall’inglese to counsel, confortare, venire in aiuto) alla terapia di gruppo, alla prescrizione di prodotti sostituitivi della nicotina oppure di farmaci che aiutano la persona a disassuefarsi fino ad arrivare all’agopuntura auricolare.
Le informazioni sui Centri Antifumo possono essere richieste al numero verde 800 554 088 (numero istituito dall’Istituto Superiore della Sanità).
Elenco dei Centri Antifumo suddiviso per regione.
Smettere di fumare: il counselling
Il counselling antifumo consiste sostanzialmente nell’incontro del fumatore con personale professionalmente preparato che offre una consulenza atta a motivare e sostenere il soggetto nella propria scelta (counselling motivazionale).
L’approccio preferito è quello personale, “faccia a faccia”, ma non mancano anche iniziative di counselling telefonico.
La percentuale di successo è di circa il 10-30%.
I trattamenti sostitutivi
I trattamenti sostitutivi per smettere di fumare sono numerosi. La lotta non è semplice perché il fumatore non deve solo superare la dipendenza psicologica, ma anche quella fisica; per combattere quest’ultima è necessario fare i conti con tutti i problemi che possono derivare dall’astinenza da nicotina, una sostanza alla quale l’organismo del fumatore si è ormai assuefatto. Si è quindi pensato a un approccio “soft” che riducesse in modo graduale l’assunzione di nicotina tramite prodotti sostituitivi quali cerotti antifumo, gomme da masticare a lento rilascio di nicotina, compresse e inalatori orali.
Si è osservato che, al di là del mezzo scelto, la riduzione graduale della quantità di nicotina introdotta nell’organismo permette di controllare con una certa efficacia tutti i disagi di tipo fisico derivanti dalla mancanza della sostanza.
I trattamenti sostitutivi sono reperibili nelle farmacie e non è necessaria la ricetta del medico. Questi prodotti possono essere utilizzati anche dalle donne in stato interessante. È però fondamentale che vengano usati nel modo corretto, vale a dire rispettando scrupolosamente modalità di assunzione e dosaggi.
Di norma un trattamento sostitutivo ha una durata di circa tre mesi.
La percentuale di successo è di circa il 10-15%.
Smettere di fumare: i trattamenti farmacologici
In alcuni casi, in genere quelli più “difficili”, il medico curante può prescrivere un trattamento farmacologico. Alcuni medici scelgono la strada di prescrivere farmaci antidepressivi o di altro tipo per aiutare il soggetto a superare il momento più difficile del “distacco” dalla sigaretta.
Un cenno particolare va sicuramente ai due principi attivi che sono stati specificatamente approvati per trattare la dipendenza da nicotina, ovvero il bupropione e la vareniclina.
Il bupropione, noto anche come anfebutamone, è un antidepressivo che appartiene alla famiglia dei catinoni sintetici e delle amfetamine sostitute.
La vareniclina è un farmaco della casa farmaceutica Pfizer (Champix il nome commerciale) che agisce a livello cerebrale in modo simile alla nicotina e riduce il desiderio di fumare.
Sono farmaci che possono essere assunti soltanto previa prescrizione medica; come tutti i farmaci hanno controindicazioni e possono dar luogo a spiacevoli effetti collaterali.
Sono prodotti sfortunatamente piuttosto costosi e, attualmente, non sono forniti gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale, nemmeno nel caso di fumatori affetti da patologie croniche legate al fumo e che, quindi, avrebbero una certa urgenza di smettere di fumare.
Merita un cenno a parte anche un’altra sostanza, la citisina. Si tratta di un alcaloide presente in varie piante appartenenti alla famiglia delle Fabacee. La molecola è nota e studiata da moltissimi anni nei Paesi dell’Est Europa per la sua efficacia nella terapia antifumo; nei Paesi dell’Europa occidentale, però, la citisina è stata presa in considerazione soltanto molto tempo dopo, prima grazie a uno studio pubblicato nel 2011 dal New England Journal of Medicine che confermò la notevole efficacia della sostanza nella disassuefazione dal fumo e poi grazie a studi relativamente recenti (2015) che hanno dimostrato come il trattamento a base di citisina abbia una maggiore efficacia della classica terapia sostitutiva effettuata con la nicotina. Un altro punto a favore della citisina è il suo costo, decisamente inferiore rispetto a quello dei principi attivi citati poc’anzi.
Nei Paesi dell’Est la citisina viene commercializzata con la denominazione Tabex. Nel nostro Paese, invece, è disponibile dal 2015 come preparazione galenica dietro presentazione di ricetta medica.
La percentuale di successo è di circa il 20%.
L’Acudetox (agopuntura auricolare)
Acudetox (denominazione derivante dalla contrazione dei termini Acupuncture e Detoxification) è un protocollo di agopuntura auricolare messo a punto diversi anni fa dalla NADA (National Acupuncture Detoxification Association) un’associazione statunitense; viene utilizzato per il trattamento di diverse dipendenze fra le quali anche il tabagismo.
È una metodica standardizzata che consiste nell’apposizione di sottilissimi aghi sterili in alcuni punti dell’orecchio.
Secondo chi propone il metodo gli effetti consistono nell’indurre rilassamento, diminuire il bisogno di nicotina, eliminare la sintomatologia legata all’astinenza da fumo, aumentare il livello di qualità del sonno e quello benessere in generale.
I protocolli di trattamento prevedono tre cicli di 3-5 sedute alla settimana. Ogni seduta dura circa 45-50 minuti.
La percentuale di successo e di circa il 15-25%.
L’ipnosi medica
L’ipnosi medica è una metodica che viene utilizzata in diversi ambiti fra cui il trattamento del tabagismo; viene sperimentata da alcuni anni anche in sala parto per contribuire alla riduzione dei dolori del travaglio.
Chi pratica l’ipnosi medica tende a distinguerla, sia clinicamente che eticamente da altre tipologie di ipnosi affermando che alla base di questa metodica vi sono precise conoscenze della neurofisiologia e della biochimica del cervello e dell’organismo umano.
Secondo alcuni studi l’efficacia è irrilevante, secondo altri arriverebbe al 60%; difficile dire se i vantati successi sono solo attribuibili all’effetto fuga (il paziente non si fa più sentire e il terapeuta lo annovera ottimisticamente fra i suoi successi).
La sigaretta elettronica (e-cigarette)
Questo argomento e trattato esaustivamente nel nostro articolo Sigaretta elettronica.
La percentuale di successo è controversa: per alcuni studi sarebbe del 10%, per altri del 60%. Anche in questo caso interessi commerciali e una non corretta valutazione dei dati nel tempo possono influire sui numeri finali.

La sigaretta elettronica è un dispositivo formato da un microchip, una cartuccia, una batteria ricaricabile e un atomizzatore (vaporizzatore)
Libri e manuali per smettere di fumare
Sono molti gli autori che hanno scritto libri e manuali che hanno lo scopo di aiutare le persone a smettere di fumare. Sulla loro efficacia molti nutrono dubbi, ma il fatto di acquistare un’opera del genere è forse il segno che la persona inizia a prendere coscienza del proprio problema.
Libri e manuali, quindi, possono rappresentare un primo piccolo passo per la liberazione dalla schiavitù del fumo.