Il preservativo (anche profilattico o condom) è uno dei mezzi contraccettivi più utilizzati; indossato dall’uomo sul pene eretto, serve a raccogliere lo sperma eiaculato impedendone l’entrata in vagina nel corso del rapporto sessuale; ha, nel contempo, una funzione protettiva nei confronti delle patologie sessualmente trasmissibili.
Preservativo: cos’è e come funziona
Il preservativo è una guaina di lattice (esistono però preservativi realizzati con altri materiali per mettere al riparo da reazioni di tipo allergico, per esempio il poliuretano); si tratta di un oggetto eccezionalmente elastico e questa sua elasticità consente un perfetto adattamento sia alla forma che alla grandezza del pene.
All’interno del profilattico sono presenti sostanze di tipo lubrificante che hanno lo scopo di proteggere il pene da fastidiose irritazioni e dal dolore durante la penetrazione.
L’utilizzo del condom non è complesso, ma sono richieste alcune precauzioni.
Prima del rapporto sessuale il preservativo deve essere tolto dal suo contenitore; durante questa operazione è importante non danneggiarlo perché la sua efficacia potrebbe risultarne compromessa.
Il preservativo non deve essere srotolato prima di essere indossato. Per indossarlo si deve prima appoggiarlo sulla punta del membro maschile in erezione, poi, tenendo premuto il serbatoio, lo si deve srotolare fino alla base del bene. È importante farlo aderire perfettamente e completamente al pene avendo cura di eliminare tutte le pieghe. Se durante il rapporto sessuale il profilattico si sfila, non deve essere riutilizzato, ma si dovrà usarne uno nuovo.
Dopo il rapporto sessuale si dovrà rimuovere il pene dall’orifizio facendo attenzione che il preservativo non si sfili; a tale scopo di dovrà tenere ferma l’estremità inferiore del profilattico con la mano e poi sfilare il membro maschile dall’orifizio.
Dopo aver tolto il profilattico dal pene facendolo scivolare lo si deve annodare alla base sia per evitare che vi siano fuoriuscite di sperma sia per verificare che esso sia ancora integro e non vi siano perdite.
I preservativi usati devono essere gettati nei rifiuti normali.
I pro e i contro
Come detto, il preservativo non è soltanto un mezzo contraccettivo, ma anche un dispositivo che ha funzioni protettive nei confronti di quelle patologie che possono essere trasmesse per via sessuale.
Analizziamo brevemente i punti a favore del preservativo.
Tra i metodi contraccettivi che attualmente si hanno a disposizione, il profilattico è quello che garantisce la miglior protezione possibile contro le sopracitate patologie.
Non è necessaria, come invece accade per altri mezzi contraccettivi, alcuna prescrizione medica per l’acquisto di preservativi; questi infatti sono liberamente acquistabili in molti esercizi (farmacie, supermercati ecc.) o reperibili tramite appositi distributori automatici.
Il preservativo può essere usato all’occorrenza, a differenza di quanto accade con altri tipi di contraccettivo (per esempio la pillola anticoncezionale).
Il costo di una confezione di preservativi è decisamente accessibile nella stragrande maggioranza dei Paesi.
Ovviamente sono presenti anche punti a sfavore.
A detta di molti l’uso del preservativo può ridurre o comunque alterare le sensazioni legate al coito; questo in entrambi i partner. Per ovviare a questo inconveniente vengono reclamizzati alcuni prodotti che hanno lo scopo di enfatizzare le sensazioni nel partner di chi lo usa oppure di svolgere una funzione ritardante in coloro che soffrono di eiaculazione precoce.
In alcuni soggetti il lattice di cui è costituito il preservativo può provocare reazioni di tipo allergico.
Il preservativo è efficace?
L’efficacia del preservativo correttamente usato ha un indice di Pearl che varia tra lo 0,2 e 2.
Si deve comunque distinguere fra teoria e pratica. Teoricamente il condom offre una protezione da gravidanze indesiderate e patologie sessualmente trasmissibili vicina al 99,9% dei casi; in pratica non è così; i dati più recenti mostrano che il successo di questa forma contraccettiva è decisamente più basso, anche se ragguardevole (85% dei casi circa).
Perché questa notevole differenza fra teoria e pratica? I fallimenti del metodo sono da attribuirsi essenzialmente a errori nelle modalità e nei tempi di utilizzo; riguardo a quest’ultimo punto, è noto che molti tendono a utilizzare il preservativo soltanto quando sentono che si stanno per avvicinare alla fine del rapporto in quanto sono convinti che fin quando non avverrà l’eiaculazione gli spermatozoi non entreranno nel canale vaginale; in realtà, le fasi preliminari del rapporto possono portare all’emissione di ridottissime quantità di liquido spermatico che sono comunque sufficienti a favorire il concepimento.
Esistono in commercio preservativi già lubrificati con lo spermicida nonoxynol-9; quest’ultima è una sostanza che aumenta l’efficacia contraccettiva del preservativo, ma è corretto precisare che in alcune donne potrebbe causare reazioni allergiche e irritazioni vaginali.
Alcuni consigli di carattere generale
Se il preservativo è usato correttamente il rischio di gravidanze indesiderate o quello di contrarre patologie veneree è decisamente basso. Il preservativo infatti impedisce che lo sperma venga a contatto con le mucose del partner. Chi non lo ha mai utilizzato dovrebbe effettuare alcune prove al di fuori del rapporto sessuale; lo scopo di tali prove è quello di far sì che il soggetto entri in confidenza con questo mezzo contraccettivo e riduca quindi al minimo i rischi di un uso scorretto.
Se la conservazione non avviene con le dovute precauzioni, il rischio di una sua rottura aumenta considerevolmente. Si deve quindi evitare di conservare i preservativi in luoghi esposti al sole o in contenitori esposti al calore.
I rapporti anali costringono il preservativo a situazioni di stress notevole e quindi è consigliabile rivolgere la propria scelta su preservativi di poliuretano o teflon, decisamente più resistenti dei preservativi tradizionali. È altresì consigliabile l’uso di appositi lubrificanti che possano rendere meno traumatico il rapporto.
Non si devono usare i preservativi in lattice in associazione a lubrificanti quali vaselina od oli da massaggi.
I preservativi non devono essere utilizzati dopo la scadenza o se sono visibili alterazioni della loro integrità (schiacciamenti, lacerazioni ecc.).
Non si deve mai utilizzare lo stesso preservativo per un secondo rapporto.
Si acquistino preservativi a seconda delle proprie dimensioni anatomiche; vanno evitati sia quelli troppo larghi che quelli eccessivamente stretti.
Il preservativo femminile
Il preservativo femminile non gode ancora della stessa diffusione di quello maschile, ma è comunque reperibile in commercio in Europa fin dal 1992. Trattasi sostanzialmente di una guaina in poliuretano che deve essere inserita in vagina prima che il rapporto sessuale abbia inizio. Il preservativo femminile forma di fatto una specie di barriera fra il pene e gli organi genitali femminili.
Si differenzia dal preservativo maschile perché può essere inserito prima del rapporto sessuale, il suo utilizzo non è legato all’erezione del pene e non è necessario rimuoverlo immediatamente dopo che l’uomo ha eiaculato.
Come nel caso del preservativo maschile, anche quello femminile non necessita di prescrizione medica.
Pur non essendo di difficile utilizzazione è consigliabile fare alcune prove prima di utilizzarlo durante un rapporto sessuale.
Ma come si usa il preservativo femminile?
Dopo averlo tolto dalla sua confezione, facendo attenzione a non danneggiarlo, si vedrà che il preservativo è dotato di due anelli, uno esterno (destinato a coprire la zona intorno all’apertura vaginale) e uno interno (è la parte chiusa che deve essere inserita internamente alla vagina).
Si deve tenere la guaina per l’estremità chiusa, afferrare l’anello interno e premerlo con le dita in modo che esso diventi stretto e lungo. Con l’altra mano si devono separare le labbra vaginali e inserire l’anello che deve essere sentito salire e muoversi. Con il dito indice inserito all’interno del preservativo si faccia salire l’anello interno fin dove può arrivare; ci si assicuri poi che la guaina non sia attorcigliata.
L’anello esterno del preservativo deve restare fuori della vagina; al momento del rapporto sessuale, il pene deve essere guidato verso l’apertura facendolo entrare nel modo corretto (ci si deve assicurare che il membro maschile non entri lateralmente fra la guaina protettiva e la parete vaginale).
Per rimuovere il preservativo si prema l’anello esterno e lo si tolga con delicatezza dalla vagina.
Come il preservativo maschile, anche quello femminile deve essere gettato nei rifiuti normali.
Curiosità storiche
L’origine del preservativo si perde nella notte dei tempi; rudimentali preservativi sono stati rinvenuti in Egitto, anche se molti ritengono che i primi inventori di questo mezzo contraccettivo siano i cinesi.
L’ideatore del preservativo come lo conosciamo oggi è Julius Fromm (1883-1945), un polacco di origine ebraica. Fromm ebbe l’idea del preservativo osservando il notevole numero di soldati tedeschi che contraevano patologie veneree dopo rapporti sessuali occasionali consumati nei periodi passati nelle retrovie dei fronti bellici.
In alcune parti del nostro Paese, il profilattico viene chiamato goldone; sembra che tale curioso appellativo derivi dal fatto che i soldati americani, presenti nel nord Italia nel 1945, utilizzassero un preservativo la cui marca era Gold One; gli italiani storpiarono tale nome facendolo diventare goldone.