Leggere per la prima volta le etichette dei cosmetici (trucchi, bagnoschiuma, creme per il viso e per le mani ecc.) può lasciare inizialmente sbigottiti. I nomi riportati potrebbero infatti, di primo acchito, sembrare scritti un po’ a caso. Si trovano infatti nomi di ingredienti in latino, in inglese o con la loro nomenclatura chimica, e questo può creare confusione. Tuttavia, il sistema di indicazione degli ingredienti in un cosmetico è codificato precisamente da uno specifico regolamento che, con un po’ di esperienza e pazienza (e dopo aver letto questo articolo), si può imparare a conoscere e interpretare anche senza essere degli addetti ai lavori. Il regolamento in questione si chiama INCI, che sta per International Nomenclature Cosmetic Ingredients, ed è applicato in diverse parti del mondo, in particolare, in Europa, Canada, USA, Brasile, Russia e Sudafrica. Ciò ha il vantaggio di permettere una descrizione omogenea degli ingredienti dei cosmetici a prescindere dal Paese di distribuzione.
Le regole principali da memorizzare per capire le etichette dei cosmetici sono le seguenti:
- Gli ingredienti di uso comune sono indicati con il nome con cui sono elencati sul dizionario ufficiale di sostanze di uso farmaceutico, la farmacopea europea (sigla “PhEur”). Spesso in questo caso il nome è in latino. Per esempio, l’acqua è indicata come “aqua”.
- Le sostanze chimiche sintetiche, così come i derivati vegetali che hanno subito una trasformazione chimica, sono invece indicati con il nome tecnico in inglese. Per esempio, la glicerina è indicata come “glycerin”.
- Infine, i derivati vegetali che non hanno subito altri trattamenti eccetto l’estrazione sono indicati con il nome botanico latino della pianta di origine, eventualmente seguito dal tipo di estratto e dalla parte di pianta da cui sono ottenuti, entrambi riportati in inglese. Per esempio, l’estratto di aloe vera, ottenuto dalle foglie, è indicato come “aloe barbadensis leaf juice”.
Un’eccezione riguarda i composti odoranti, gli aromatizzanti e le loro materie prime, che sono riportati con una terminologia generica: parfum o aroma. Alcune sostanze odoranti e aromatizzanti sono potenzialmente allergeniche (i cosiddetti allergeni del profumo); in questo caso, la loro presenza deve essere segnalata facendo seguire i termini parfum o aroma dalla denominazione specifica dell’allergene.
Per quanto riguarda i coloranti, tendenzialmente sono indicati con il loro Color Index, un codice che li identifica in modo univoco (per esempio, il colorante rosso ha il codice CI 45430).
Non si deve dimenticare poi un’altra regola fondamentale, ovvero che gli ingredienti sono riportati in etichetta in ordine di quantità decrescente: il primo ingrediente sarà quello presente in maggiore quantità, mentre l’ultimo della lista è contenuto in quantità minori (a eccezione degli ingredienti presenti in quantità inferiore all’1%, soglia sotto la quale possono anche essere indicati senza seguire un criterio quantitativo). Questo aspetto ha una sua rilevanza pratica in particolare nel caso in cui un prodotto si faccia pregio di contenere un determinato estratto o ingrediente, per esempio l’aloe vera: se in tale prodotto l’aloe vera fosse indicata fra gli ultimi ingredienti allora significa che ce ne è pochissima e possiamo legittimamente dubitare della qualità del prodotto in questione!
Se si vuole conoscere in modo sintetico le funzioni (umettante, condizionante, emolliente, tensioattivo ecc.) di un ingrediente contenuto in un cosmetico di nostro interesse si può provare a cercarlo nella seguente banca dati: Biodizionario – Il primo dizionario online cosmetico e alimentare. Il sito è utile da questo punto di vista, tuttavia fornisce anche un sistema di valutazione degli ingredienti mediante un sistema a semaforo forse eccessivamente semplicistico. Per esempio, nel caso del glutine, una proteina che fa male esclusivamente se ingerita da soggetti celiaci, è presente un semaforo giallo in quanto ci si troverebbe di fronte a un “alimento altamente processato”. Quindi, quando si consultano queste risorse, è opportuno elaborare le informazioni in modo non acritico ed eventualmente limitarsi alla descrizione della funzione.

Il sistema di indicazione degli ingredienti nei cosmetici è gestito dal regolamento INCI (International Nomenclature Cosmetic Ingredients).
Altre informazioni
I prodotti possono arrivare anche da Paesi extraeuropei, in questo caso sarà presente la dicitura “made in” seguita dal nome del Paese di origine. Un’altra informazione utile è quella che gli ingredienti di origine biologica sono contrassegnati da un asterisco.
Simboli
Tra i simboli eventualmente presenti sull’etichetta dei prodotti cosmetici, tre sono particolarmente importanti. Uno di essi rappresenta una clessidra stilizzata in bianco e nero, riempita di sabbia nella parte inferiore. Tale simbolo è posto vicino alla data di scadenza che rimane valida fintantoché il prodotto non sarà aperto. Se tuttavia il prodotto è destinato a un lungo periodo di utilizzo, superiore a trenta mesi, allora, invece del simbolo precedente, sarà indicato il tempo per il quale il cosmetico può continuare, una volta aperto, a essere utilizzato senza rischi per il consumatore. Tale indicazione sarà posta vicino al simbolo rappresentante un barattolo aperto con la sigla PAO, che sta per “Period after opening”.
Infine, se le precauzioni di impiego (necessariamente in italiano se il prodotto è commercializzato in Italia) non possono essere riportate sul contenitore per problemi di spazio, allora devono essere contenute in un foglio di istruzioni, in una fascetta o in un cartellino allegati a parte. In tal caso comparirà sulla confezione un simbolo stilizzato rappresentante un libretto di istruzioni e una mano che vi scorre sopra.