Il cambio di stagione, o meglio, i cambi di stagione sono uno dei tanti indicatori che supportano la necessità di un buon stile di vita e di essere persone top. È risaputo infatti che all’inizio della primavera o dell’autunno moltissime persone lamentano “serie” difficoltà a causa di disturbi e fastidi di vario genere.
Secondo alcuni scienziati variazioni climatiche di temperatura, umidità e pressione potrebbero influenzare alcune sostanze chimiche (neurotrasmettitori) implicate nella nostra sfera dell’umore (da cui depressione, cefalea, fatica, insonnia ecc.). Inoltre, quando si avvicinano le due stagioni critiche (estate e inverno), cioè per l’appunto in primavera e in autunno, il nostro corpo si prepara al cambiamento netto (grande caldo o grande freddo) con variazioni endocrine; per esempio la maggiore esposizione alla luce varia il livello di secrezione di melatonina, ormone coinvolto nel sonno, e una minore temperatura innalza la funzione tiroidea. Non è ancora chiaro però se queste variazioni possano indurre veramente disturbi così evidenti come quelli lamentati dalla popolazione.
In sostanza esistono tante teorie, ma nulla di assolutamente certo che possa spiegare perché al cambio di stagione si vada in crisi. Una teoria più pratica e certamente da tenere in considerazione è l’influsso del cambio di stagione, non tanto sulla fisiologia del soggetto, quanto sulla psicologia.
Se consideriamo che da diversi decenni al cambio primaverile si aggiunge l’ora legale con i suoi effetti, è abbastanza facile ipotizzare che chi abbia un certo stile di vita (poco dinamico, abituato a molte ore di sonno ecc.) soffra particolarmente una stagione che vuole “risvegliare” il corpo e renderlo più attivo.
A compensare la statistica sulla popolazione ci vengono in aiuto le statistiche sugli atleti degli sport di resistenza come la corsa o il ciclismo. Ebbene, una percentuale vicina al 100% ha un netto miglioramento di prestazioni passando dall’inverno alla primavera. Se in parte questo è sicuramente dovuto alla programmazione dell’atleta, nulla potrebbe questa programmazione se ci fosse un picco organico a inizio primavera.
Quindi, sembra che la regola sia: un corpo forte non avverte i disagi legati al cambio di stagione. Da cui:
se volete sconfiggere i fastidi del cambio di stagione, fortificate il vostro corpo!
Come sempre, un buon stile di vita è la soluzione migliore per chi “soffre” il cambio di stagione. Rileggetevi la pagina sullo stile di vita: per essere buono, lo stile di vita non deve essere solo sano, deve essere anche attivo e intenso!
Cambio di stagione è una locuzione utilizzata anche con un significato del tutto diverso da quello sovraesposto; ne parliamo nei paragrafi successivi.

All’inizio della primavera o dell’autunno moltissime persone lamentano “serie” difficoltà a causa di disturbi e fastidi di vario genere.
Il cambio di stagione in casa
Il cambio di stagione in casa è un’attività di gestione* impegnativa, faticosa e, diciamolo pure, piuttosto noiosa. Sfortunatamente, a meno di non abitare in una casa particolarmente grande e avere a disposizione armadi e altri mobili decisamente capienti, è un appuntamento ineludibile quando si passa dalle stagioni fredde a quelle calde e viceversa.
Sostanzialmente, con il cambio di stagione si provvede alla riorganizzazione dei propri armadi, comodini, scarpiere ecc. in modo da avere a disposizione gli abiti e gli altri accessori adeguati alla nuova stagione.
Quando si è costretti ad affrontare questo “appuntamento” è necessario considerare che sarà necessario un tempo minimo (e ribadiamo minimo) di mezza giornata. Ma mezza giornata o giornata intera che sia, l’importante è organizzarsi in modo tale da poter gestire le varie operazioni senza interruzioni; effettuare un cambio di stagione in due o tre giorni sarebbe, infatti, poco pratico e ancor meno efficiente.
Cambio di stagione: la fase preliminare
Organizzarsi è la parola d’ordine quando si deve provvedere al cambio di stagione; per farlo è necessario come prima cosa procurarsi tutto il materiale necessario per riporre correttamente i propri capi di abbigliamento e i vari accessori; ci si accerti quindi di avere tutto l’occorrente a portata di mano: scatole, sacchetti, grucce, nastro da imballaggi, spillatrice, forbici e tutti i prodotti che servono per pulire l’armadio, la scarpiera, i bauli e i cassettoni ecc.
Una volta che ci saremo accertati che si ha a disposizione tutto quanto ci servirà per mettere a posto ciò che riutilizzeremo fra alcuni mesi, si è pronti per partire.
Si consideri ovviamente che la biancheria da letto e i capi di vestiario invernali vanno conservati ben puliti e stirati; ci si organizzi quindi per tempo effettuando il bucato domestico o portando in tintoria i capi particolarmente difficoltosi da pulire perché particolarmente delicati.
Si svuotano gli armadi e i cassetti
Portata a compimento la fase preliminare, si può passare alle operazioni di cambio di stagione vere e proprie.
La prima cosa da fare è svuotare completamente armadi e cassetti riponendo tutto sul letto dividendo i capi per categoria (camicie, completi, giacche, gonne, pantaloni ecc.); questo è il momento buono per verificare quali sono i capi di vestiario che non sono stati indossati più negli ultimi due anni, in particolar modo quelli cosiddetti “di tendenza” nonché quelli che non sono stati eliminati prima per una semplice questione “affettiva”.
Il cambio di stagione è infatti l’occasione per farsi alcune domande, ovvero:
- da quanto tempo non indosso più questo capo di abbigliamento?
- Mi sta ancora bene?
- È fuori moda o no?
- Quanto vale economicamente?
- Quanto vale affettivamente?
- È ancora in buone condizioni o comunque è facilmente aggiustabile?
Se il capo di abbigliamento in questione supera il test, può essere inserito fra i capi che torneranno buoni per la prossima stagione.
Se il test non viene superato, si possono prendere in considerazione tre possibilità e predisporre eventualmente gli appositi contenitori:
- l’indumento è ancora in condizioni tali da poter essere indossato, ma non è più adatto a noi; si può prendere in considerazione l’idea di regalarlo;
- l’indumento può essere tenuto, ma necessita di modifiche, aggiustamenti o riparazioni;
- l’indumento è troppo vecchio e usurato; deve essere buttato.
Cambio di stagione in casa – La selezione dei capi
La selezione dei capi può sembrare operazione noiosa, ma è assolutamente necessaria. I capi di buona fattura e i grandi classici vanno comunque tenuti; questi ultimi possono trasformarsi in preziosi capi vintage.
Tutti i vestiti vanno accuratamente passati in rassegna; vanno controllate tutte le tasche togliendo quello che è inavvertitamente rimasto; si deve anche verificare che bottoni e cuciture siano perfettamente in ordine.
Quando si è verificato che tutti i capi sono in ordine, lavati e stirati si possono riporre. Ci si ricordi di arieggiare, prima di rimetterli, i capi che si sono ritirati da poco in tintoria, per far sì che disperdano i residui dei solventi.
Nel guardaroba si devono separare coerentemente i vari pezzi, capi estivi o invernali, capi da mezza stagione ecc.
Occhio alle grucce; ogni abito ha la sua; ci sono grucce per capi spalla e per camicie, per le gonne e per i pantaloni ecc; si operi utilizzando quelle più adatte al capo che si sta sistemando.

Il cambio di stagione in casa è un appuntamento ineludibile quando si passa dalle stagioni fredde a quelle calde e viceversa
Cambio di stagione in casa: le fasi finali
Siamo alle fasi finali del cambio di stagione. Dopo aver messo via i capi di vestiario e gli accessori che serviranno nella prossima stagione e quelli che dovranno essere modificati, riaggiustati o regalati nonché quelli che finiranno negli appositi contenitori di raccolta si può procedere con la pulizia dei mobili e dei ripiani che accoglieranno indumenti e biancheria adatti alla nuova stagione.
Effettuata la pulizia si può procedere distribuendo i capi nei diversi settori dell’armadio e nei cassetti mettendo tutto in ordine e a portata di mano; occorrono ovviamente metodo e precisione, nonché eventuali accessori che facilitano il lavoro (apposite scatole per cravatte, per capelli, buste da appendere all’interno dell’armadio ecc.).
Gli abiti passe-partout
Un ultimo breve cenno va agli abiti passe-partout; con questa terminologia si indicano quei capi di abbigliamento che possono tornare utili in qualsiasi stagione perché la tipologia di tessuto lo permette; si tratta di quei capi, tanto per fare un esempio, che possono essere messi d’estate, ma che vanno anche bene nella stagione invernale se indossati sotto un golf, soprattutto quando si rimane a lungo in un ambiente particolarmente caldo.
Negli armadi, agli abiti passe-partout va riservato un apposito spazio al quale si possa accedere comodamente.
* Con attività di gestione si indicano tutte quelle attività che non sono connesse con il lavoro o con i nostri oggetti d’amore. In altri termini, tutto ciò che serve per vivere, ma è neutro nei confronti della felicità.