La pesteda è un antico insaporitore tipico della cucina di Grosio, un paese della Media Valtellina.
La pesteda è un battuto (il nome in dialetto vuol dire “pestata”) di aglio, sale, pepe, timo, achillea (nelle varietà moscata – detta anche erba iva o nana) che viene personalizzato dalle famiglie della zona con proporzioni degli ingredienti leggermente diverse e con l’aggiunta eventuale di vino, brandy, grappa e bacche di ginepro.
Il sapore è forte e deciso; in genere viene usata sui pizzoccheri (si veda la nostra ricetta Pizzoccheri della Valtellina) o sulla carne.
Citazione tipica valtellinese: “la pestèda grùsina l’è ‘na gran medesìna” (la pesteda di Grosio è una gran medicina).
La ricetta della pesteda
Come detto, esistono molte varianti e quella proposta non è che una possibilità.
Ingredienti – 100 g di sale grosso, 15 spicchi di aglio, 100 g di pepe, 20 bacche di ginepro, un cucchiaio abbondante di erba iva (achillea moscata), un cucchiaio di timo selvatico.
Preparazione – Pestare il sale e il pepe, sminuzzare le due erbe (timo e achillea), tagliare l’aglio molto finemente. Mescolare accuratamente insieme, miscelando con le bacche di ginepro che servono per mantenere umido il prodotto. Lasciare riposare per alcuni giorni. Se il prodotto risultasse ancora un po’ secco, aggiungere poco vino rosso o grappa.

Il sale grosso e il pepe sono due ingredienti fondamentali della pesteda