Il cardamomo (anche cardamono) è una delle spezie più apprezzate (e costose) in assoluto. Il termine indica più esattamente i frutti dell’Elettaria Cardamomum, una pianta tropicale che appartiene alla famiglia delle Zingiberacee (la stessa alla quale appartiene lo zenzero). La spezia ricavata dall’Elettaria Cardamomum è detta cardamomo verde o vero cardamomo; da pianta della stessa specie, l’Elettaria repens si ricava il cosiddetto cardamomo di Ceylon.
Va inoltre precisato, per completezza, che con il termine cardamomo vengono indicate altri tipi di piante che sono più o meno simili all’Elettaria Cardamomum, nella fattispecie l’Amomum subulatum (cardamomo nero o nepalese) e l’Amomum compactum (cardamomo del Siam); sempre da piante del genere Amomum si ricavano altre spezie note come marrone, di Giava, del Bengala, bianco e rosso.
Era conosciuto sia dagli antichi greci che dagli antichi romani che lo utilizzavano per la preparazione di profumi.
Si presenta sotto forma di piccoli baccelli di forma ovale lunghi circa un cm e di colore verde pallido; all’interno dei baccelli si trovano dei piccoli semi neri; sono questi a essere utilizzati come spezia, ma dal momento che tendono a perdere il loro aroma piuttosto rapidamente, di solito vengono commercializzati i baccelli interi che, all’occorrenza, vengono rotti per far uscire i semi che possono essere utilizzati così come sono oppure macinati.
Cardamomo in cucina – Le ricette
Le due tipologie di cardamomo più utilizzate sono quello verde (quello vero e proprio) e quello nero; il primo ha un gusto particolarmente intesto e aromatico; quello nero è un po’ diverso, più amaro e più astringente; in esso si avverte la presenza di un sentore di menta. Il cardamomo nero viene spesso utilizzato come sostituto di quello verde, anche se i sapori delle due spezie sono abbastanza diversi; questo perché la qualità verde è decisamente più caro.
Non sono necessarie grandi quantità di questa spezia; con un singolo baccello, infatti, si è in grado di insaporire un piatto.
Il cardamomo viene utilizzato ovunque; i semi sono uno dei componenti del Garam Masala, una miscela di spezie usatissima sia in India che in Pakistan; sempre in questi due Paesi lo si usa per insaporire il riso.
Nella cucina del Medioriente e in quelle di India, Turchia e Iran, il cardamomo viene usato sia per insaporire i dolci sia per preparare miscele di spezie.
In Cina si ricorre a questa spezia per l’aromatizzazione di piatti a base di carne arrostita; in Vietnam, invece, si usa il cardamomo come ingrediente del brodo della minestra di tagliatelle.
In Etiopia e in Eritrea i semi vengono usati per preparare l’Himbasha, un tipo di pane.

Il cardamomo (il nome indica la elettaria, una pianta tropicale) è molto diffuso nella cucina orientale
Nel Nord Europa è utilizzato soprattutto nella preparazione di dolci e di prodotti da pasticceria. Nel nostro Paese, invece, il cardamomo non è una delle spezie più utilizzate, probabilmente perché il suo aroma si sposa forse meglio ai piatti dolci che a quelli salati, anche se sono molti quelli che suggeriscono questa spezia per dare un tocco di sapore diverso agli arrosti e ai primi piatti.
Non mancano poi i suoi utilizzi come ingredienti di miscele di spezie.
Il cardamomo deve essere conservato al buio, in un contenitore ermetico; che chi suggerisce di tenere i baccelli in un sacchetto di carta per alimenti da conservare in frigorifero.