La prolina è un aminoacido non essenziale; gli aminoacidi non essenziali sono quelli che l’organismo è in grado di sintetizzare (si dicono invece essenziali quelli non sintetizzabili dall’organismo il quale deve riceverli dalla digestione degli alimenti). A voler essere del tutto precisi, la prolina è un aminoacido condizionatamente essenziale (come l’arginina, la glicina, la glutammina e la taurina), con tale denominazione ci si riferisce al fatto che, in presenza di determinate condizioni fisiopatologiche, l’organismo potrebbe non essere in grado di sintetizzarli nei tempi necessari.
La prolina è presente nelle proteine nella forma levogira (L-prolina); la sua formula bruta è C5H9NO2.
In natura si presenta sotto forma di cristalli incolori solubili in acqua. Ha una temperatura di fusione di 220 °C.
La prolina negli alimenti
La prolina è presente in molti alimenti, in particolare nei formaggi e nei latticini; ne sono per esempio fonti interessanti il grana, il gruviera, il pecorino, il caprino, l’emmental, il latte scremato in polvere, la fontina, l’edammer, il tilsiter, il cheddar, il provolone, la mozzarella ecc.; anche alcune spezie, verdure e legumi ne sono ricchi (semi di papavero, basilico essiccato, spirulina essiccata, soia, paprika, origano ecc.), lo stesso dicasi per alcuni pesci e frutti di mare (stoccafisso, polpo, caviale, lo storione affumicato ecc.) e per il pollame e le carni di vitello e di maiale ecc.
Le funzioni della prolina
Sono varie le funzioni di questo aminoacido all’interno dell’organismo umano; importante è il suo ruolo nella produzione di collagene, sostanza presente nella gran parte del tessuto connettivo (90% circa) e di notevole importanza per la struttura della pelle e per il tono vascolare; significativo anche il suo ruolo nella rigenerazione della cute e delle strutture tendinee e cartilaginee.
Si ritiene che la prolina abbia effetti protettivi sulle pareti dei vasi sanguigni e contrasti il deposito di placche aterosclerotiche nelle arterie. È possibile che questi effetti cardioprotettivi siano legati alla sua capacità di chelare la lipoproteina (a), una proteina responsabile del trasporto di colesterolo nel sangue la cui eccessiva presenza nell’organismo rappresenta un fattore indipendente di rischio cardiovascolare.
I livelli normali nel sangue variano da 90 a 290 mmol/L; ne sono rilevabili tracce nelle urine.
Una malattia rara, l’iperprolinemia, provocata dal deficit di un enzima che normalmente trasforma la prolina, causa un accumulo di quest’ultima nell’organismo; la principale conseguenza è un ritardo mentale; più raramente possono insorgere danni renali.

La prolina è presente nelle proteine nella forma levogira (L-prolina); la sua formula bruta è C5H9NO2.
Gli integratori
In commercio sono diverse le proposte di integratori alimentari che contengono prolina; visto il ruolo di questo aminoacido nella produzione del collagene, tali integratori vengono generalmente consigliati nella prevenzione di disturbi quali caduta dei capelli, unghie fragili, rigidità delle arterie, perdita di elasticità cutanea.
È stato osservata una riduzione dei livelli di prolina nei soggetti che praticano sport di endurance e in coloro che seguono un regime alimentare vegetariano; da qui il consiglio di un’integrazione di prolina in queste categorie di soggetti.
I dosaggi consigliati variano tra i 500 e 1.000 mg giornalieri, anche se in alcuni casi si consigliano posologie più elevate (fino a 3 g/die).
In alcuni integratori alimentari la prolina è associata alla vitamina C e/o agli aminoacidi lisina e glicina.
I soggetti affetti da patologie epatiche o renali devono consultare il proprio medico curante prima di assumere integratori contenenti prolina (e aminoacidi in genere). Lo stesso dicasi per le donne in stato interessante e quelle che allattano.