Dieta e acne: esiste, come molti asseriscono, un forte legame fra le scelte nutrizionali di una persona e l’eventuale comparsa dell’acne? O è invece vero quello che molti altri sostengono, negando una qualsivoglia relazione fra la fastidiosa manifestazione infiammatoria e l’alimentazione seguita da un soggetto?
Come è noto, vi sono varie forme di acne e fra esse esistono numerose differenze; di alcuni tipi di acne si ignorano le cause, mentre di altre forme (peraltro molto rare) le cause sono ben note (per approfondimenti si consiglia di consultare il nostro articolo Acne) e niente hanno a che fare con questioni di tipo nutrizionale (vedasi per esempio l’acne sifilitica, l’acne neonatale, l’acne medicamentosa ecc.).
Popolarmente si tende ad attribuire la manifestazione dell’acne a eccessi alimentari o all’ingestione di determinati cibi (cioccolato, dolciumi in genere, fritti ecc.). Molto probabilmente però l’alimentazione è solamente un fattore aggravante il problema, non la causa diretta.
Moltissimi autori ritengono che l’acne sia una patologia legata a un aumento della produzione di ormoni androgeni che, tra le altre cose, esplicano i loro effetti sull’attività delle ghiandole sebacee. Ciò spiegherebbe perché il picco della manifestazione dell’acne venga raggiunto nel periodo della pubertà (13-17 anni), periodo caratterizzato da un’aumentata produzione di ormoni.
Ciò che potrebbe legare il regime alimentare alla recrudescenza della patologia, è il fatto che un’alimentazione fortemente orientata a cibi con elevato indice glicemico può essere causa di un innalzamento dei livelli di insulina con conseguente aumento della sintesi di IGF-1 e di ormoni androgeni; aumento che, come abbiamo visto, stimola la produzione di sebo. Di qui il consiglio, che molti dispensano, di una dieta che preveda un basso apporto di carboidrati a elevato indice glicemico.
In realtà, non sembra molto sensato stilare liste di alimenti “permessi” o “vietati”. Molto più logico è attenersi a quelli che sono i principi base di una corretta alimentazione come lo sono quelli proposti dalla dieta italiana; la ripartizione dei macronutrienti proposta da tale regime alimentare (carboidrati: minimo 45%, proteine: minimo 15%, grassi: minimo 25%. Il restante 15% deve essere personalizzato in base al grado di sedentarietà del soggetto) non è sbilanciata verso un determinato macronutriente come accade in altre proposte nutrizionali, è molto facile da gestire e non vi sono “demonizzazioni” di questo o quell’alimento (ricordiamo però che il regime alimentare della dieta italiana esclude l’utilizzazione di quei cibi che contengono grassi trans). È inoltre consigliabile l’inserimento nella dieta di tutti quei cibi che sono caratterizzati da un indice di sazietà abbastanza elevato (i tipici esempi sono la frutta e la verdura).

Formazioni cutanee tipiche dell’acne
Dieta per l’acne – I consigli
Quindi, riassumendo:
- dieta varia ed equilibrata
- moderazione (non proibizione) nell’utilizzo di determinati alimenti (per esempio burro, olio e zucchero)
- esclusione di alimenti contenenti grassi trans (per esempio margarina e grassi e oli parzialmente o totalmente idrogenati)
- moderazione nel consumo di sale
- moderazione nel consumo di alcolici e superalcolici
- utilizzo di alimenti con elevato indice di sazietà.
Immancabile poi il consiglio di uno stile di vita attivo.
Di seguito un breve elenco di articoli che possono aiutarci a migliorare la nostra educazione alimentare con conseguenti positive ricadute sulla qualità della nostra vita.

L’acne è un disturbo dermatologico spesso cronico, a evoluzione comunque benigna, legato a un’infiammazione che ha origine nei follicoli piliferi e nelle ghiandole sebacee