Durante l’estate capita spesso di sentir parlare o di leggere di dieta abbronzante. Su molti siti Internet e su diverse riviste (soprattutto sui cosiddetti “giornali femminili”, sempre molto ricchi di… consigli dietetici) si sprecano i consigli su quali siano i cibi più adatti a una “dieta abbronzante“.
Fra i consigli più gettonati vi è ovviamente quello di consumare tutti quei cibi che contengono carotenoidi (in particolar modo il beta-carotene, uno dei micronutrienti che stimolano la produzione di melanina, sostanza che, come noto, contribuisce a determinare il colore della pelle e la protegge, scurendola, dagli effetti negativi delle radiazioni solari); vengono quindi consigliati tutti quegli alimenti che contengono buone dosi di tali sostanze (in genere frutta e verdura come, per esempio, albicocche, angurie, broccoli, carote, meloni, pesche, rucola ecc.); in alternativa si consiglia di assumere integratori a base di beta-carotene e carotenoidi in genere.
Dieta abbronzante – Funziona?
La nostra posizione sull’abbronzatura è alquanto critica (si consulti a tale proposito il nostro articolo Abbronzatura), ma a parte le nostre considerazioni sull’opportunità di abbronzarsi o no, deludendo molto coloro che sperano di potersi abbronzare aiutandosi con l’alimentazione, dobbiamo far presente che non c’è un legame tra assunzione di alimenti ricchi di carotenoidi e incremento della produzione di melanina; insomma, parlare di dieta per l’abbronzatura ha, per usare un’espressione eufemistica, veramente pochissimo senso ed è soltanto un argomento con cui riempire un paio di pagine delle riviste da leggere sotto l’ombrellone.

L’abbronzatura è un fenomeno per il quale la cute tende a scurirsi in seguito all’esposizione ai raggi ultravioletti (raggi UV)
L’illusione dei cibi abbronzanti
Secondo alcuni per abbronzarsi basterebbe inserire nell’alimentazione cibi ricchi di vitamina A (stimolerebbero la produzione di melanina). Questo approccio è veramente semplicistico e scorretto. Infatti, è vero che i pigmenti contenuti in alcuni elementi contribuiscono al colore della pelle che assume un colorito giallastro, soprattutto nel palmo delle mani (carotenosi), ben diverso da una bella abbronzatura. Tali pigmenti sono contenuti soprattutto in carote e in misura minore in albicocche, peperoni, pomodori. Non concorrono però alla sintesi di melanina che inizia con la tirosina, un aminoacido. Va da sé che vale sempre il principio che è inutile fornire quantità ingenti di tirosina se poi i meccanismi che la usano non sanno sfruttarla (sarebbe come pensare che un’auto con il pieno di benzina possa correre più veloce perché ha tanto carburante).
Singolare il fatto che tutti coloro che ottimisticamente propongono cibi abbronzanti, consigliano l’uso di antiossidanti, di idratare bene la pelle ecc.; insomma, di difendersi dal sole!