L’arginina è un aminoacido condizionatamente essenziale (come la glicina, la glutammina, la prolina e la taurina), ricopre cioè un ruolo indispensabile per il mantenimento dell’omeostasi ovvero la condizione di stabilità interna dell’organismo; fu isolata nel 1886 da Schultz e Steiger dai semi del lupino; successivamente, nel 1895, Heiden la identificò come componente proteico; la sua forma levogira (L-arginina) è un aminoacido essenziale solo nella prima fase della vita, fin verso i 13-14 anni, mentre non lo è più successivamente.
Ricordiamo che gli aminoacidi essenziali sono quegli aminoacidi che l’organismo non è in grado di sintetizzare a sufficienza relativamente ai propri bisogni e che quindi devono essere integrati per mezzo della dieta (vedasi per esempio i cosiddetti aminoacidi ramificati). Il fatto che i bambini non sintetizzino una quantità di arginina sufficiente alle richieste organiche può dipendere dal fatto che nella fase dell’accrescimento c’è una notevole produzione di ormone della crescita e prolattina la cui sintesi sembra richiedere, oltre ad altre sostanze, anche la presenza di arginina. Questo punto è controverso perché, accanto alle ricerche in cui si afferma il suo ruolo favorente la produzione di ormone della crescita, ve ne sono molte altre che non sono riuscite a confermarne i risultati.
La presenza in letteratura di dati discordanti può spiegarsi con il fatto che gli studi positivi sono stati tutti svolti non su campioni della popolazione, ma su ristretti gruppi di soggetti anziani, in grave stato di deperimento organico, in regime di ricovero e con serie problematiche relative a una nutrizione insufficiente o a malassorbimento di nutrienti; non vi sono al momento evidenze scientifiche tali che consentano di affermare che tali risultati siano ottenibili in soggetti più giovani, sani e che seguono un regime alimentare equilibrato.
Va poi ricordato che nei suddetti studi l’arginina è stata somministrata con infusioni endovenose e per ottenere i medesimi risultati con la somministrazione orale, il dosaggio dell’aminoacido in questione dovrebbe essere particolarmente elevato, ovvero 250 mg giornalieri per ogni kg di peso corporeo.

Formula di struttura dell’arginina
Per le persone adulte, che non hanno l’esigenza di sintetizzare notevoli quantità di arginina, è sufficiente quella che viene sintetizzata a livello del ciclo dell’urea. Esistono alcune condizioni, patologiche e no, in cui la velocità di sintesi dell’arginina è insufficiente per quelle che sono le richieste del corpo umano; tali situazioni di deficit si verificano, per esempio, in coloro che seguono un regime alimentare vegano, in soggetti sottoposti a forti stress di tipo psicofisico, in coloro che hanno subito forti traumi, come per esempio notevoli ustioni, o sono colpiti da particolari patologie.
L’arginina è un precursore della creatina: essa condiziona infatti, aumentandola, la velocità di sintesi di tale aminoacido.
Tra i presunti effetti dell’arginina, uno dei più considerati è quello relativo alla sua capacità di aumentare la produzione di spermatozoi; l’assunzione di arginina viene infatti suggerita come cura nelle dispermie seminali.
Arginina: effetti dimostrati
È stato dimostrato che l’arginina svolge un ruolo detossicante l’organismo: essa, infatti, lo ripulisce dall’accumulo di ammoniaca, derivante dal processo di deaminazione dell’adenosinmonofosfato, che si verifica in seguito a intensi lavori di tipo muscolare e che è responsabile dell’insorgenza del senso di fatica; è questo il motivo per cui alcuni autori consigliano l’assunzione di arginina a coloro che svolgono attività fisica di una certa intensità (corsa di resistenza, ciclismo, sci di fondo, triathlon ecc.).
Di un certo interesse è la capacità dell’arginina di stimolare la produzione di linfociti T, le cellule natural killer di quelle cancerogene.
Come si vede, l’arginina ricopre numerose interessanti funzioni ed è proprio questo il motivo per il quale le ricerche sul metabolismo di tale aminoacido sono sempre state particolarmente numerose; la stragrande maggioranza di esse sono state effettuate in riferimento all’effetto vasodilatatorio nei confronti delle arterie in soggetti sofferenti di problemi a tali vasi dal momento che l’arginina stimola la produzione di ossido nitrico, vasodilatatore dei vasi coronarici.
In linea teorica, grazie alle proprietà di tipo vasodilatatorio indotte dalla sintesi dell’ossido nitrico, l’arginina svolgerebbe un ruolo importante per quanto riguarda la diminuzione della pressione arteriosa sia per quanto riguarda l’aumentato apporto di sangue ai vari tessuti, tra cui l’apparato genitale. Per questi motivi, si è presa in considerazione l’arginina come possibile cura di patologie a carico dell’apparato cardiovascolare quali aterosclerosi, angina pectoris, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa (pressione alta) ecc. e a carico dell’apparato genitale come per esempio la disfunzione erettile. Non mancano anche coloro che riconoscono all’arginina un effetto positivo relativamente alla crescita dei capelli (tale effetto sarebbe dovuto alla migliore irrorazione sanguigna della radice dei capelli).
L’arginina partecipa anche al processo di sintesi di altri aminoacidi e a quello del glucosio: viene infatti considerata un aminoacido gluconeogenetico, dal momento che, dopo l’attività fisica, quando le scorte glicidiche sono al limite, essa può essere catabolizzata al fine di produrre energia.
Controindicazioni ed effetti collaterali
L’assunzione è sconsigliata in caso di allergia ad alimenti proteici o alimentazione povera, a soggetti affetti da patologie ossee o da herpesvirus (si ritiene infatti che l’arginina possa favorire la riattivazione dei ceppi virali herpetici), a soggetti colpiti da turbe schizofreniche e a coloro che soffrono di argininemia (una rara patologia genetica a eredità autosomica recessiva dovuto al deficit dell’enzima arginasi; la patologia, caratterizzata da iperammoniemia variabile, si manifesta attorno all’età di tre anni e, in assenza di trattamento, comporta la progressiva perdita delle tappe dello sviluppo psicomotorio nonché spasticità).

Le noci sono ricche di arginina (3,62 g ogni 100 g)
L’assunzione di elevati dosaggi di arginina non è scevra da effetti collaterali (crampi addominali, diarrea, ipotensione, mal di testa, nausea, nefrotossicità ecc.). I problemi maggiori sono stati riscontrati in seguito a somministrazioni per via parenterale.
Interazioni
L’arginina può interagire con alcuni farmaci potenziandone l’effetto e/o aumentando il loro assorbimento; può aumentare il rischio emorragico in coloro che stanno assumendo anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
L’assunzione di arginina da parte di coloro che seguono una terapia a base di farmaci ad azione antipertensiva potrebbe causare una diminuzione dei valori pressori superiore al previsto (effetto di sommazione).
Alcuni diuretici e ACE-inibitori possono far aumentare i livelli di potassio nel sangue; nel caso di somministrazione di arginina in soggetti che assumono diuretici risparmiatori di potassio o ACE-inibitori è necessario monitorare i livelli di potassiemia.
Occorre una certa cautela nell’assunzione anche da parte di coloro che assumono gli inibitori della fosfodiesterasi 5 (per esempio il sildenafil, il tadalafil e il vardenafil, più noti, rispettivamente, come Viagra, Cialis e Levitra) perché la co-somministrazione potrebbe aumentare eccessivamente l’azione vasodilatatatrice.
L’arginina tende a incrementare l’acidità gastrica; devono quindi tenerne conto coloro che assumono farmaci ad azione antiacida come gli inibitori della pompa protonica e gli antistaminici H2.
L’arginina stimola la gluconeogenesi; conseguentemente potrebbe diminuire l’efficacia dei farmaci ipoglicemizzanti. In caso di co-somministrazione è opportuno monitorare i livelli di glicemia e, eventualmente, aggiustare i dosaggi dei farmaci.
Non è consigliabile l’integrazione di arginina qualora si stiano assumendo integratori a base di aglio, ginkgo biloba e palma nana perché aumentano i rischi di sanguinamento.
La co-somministrazione di arginina e farmaci a base di nitroglicerina può determinare cefalea, forte ipotensione arteriosa e flushing (arrossamento cutaneo transitorio associato a forte sensazione di calore).
L’associazione di arginina con integratori di potassio aumenta il rischio di iperpotassiemia (aumento dei livelli ematici di potassio).
Dose efficace
Per il potenziamento del sistema immunitario è consigliabile una dose di 0,5 g per ogni 10 kg di peso; gli effetti (incremento dei linfociti T) in tal caso son visibili dopo pochi giorni.
L’assunzione di integratori a base di arginina dovrebbe avvenire durante i pasti principali o entro un’ora e mezza, eccetto diversa prescrizione. Per l’azione sulle varie patologie, in genere la dose è maggiore (dai 5 g/giorno per la disfunzione erettile ai 20 g per i problemi cardiovascolari).
Vi sono studi, come ricordavamo nella prima parte dell’articolo, in cui si è osservato che la somministrazione per via endovenosa di arginina in alte dosi (circa 30 g pro die) ha innalzato considerevolmente la concentrazione sierica di ormone della crescita; nel contempo si è osservato che il raggiungimento degli stessi risultati nel caso di assunzione per via orale richiederebbe un dosaggio estremamente elevato (circa 250 mg per kg di peso pro die).
Arginina: a cosa serve
Deficit di arginina sono, nella stragrande maggioranza dei casi, da attribuirsi a una carenza proteica generale; sembrerebbe quindi opportuno, prima di ricorrere all’integrazione, rivedere il proprio stile alimentare. In effetti, i soggetti che si alimentano poco (o male) sembrano essere maggiormente esposti agli effetti collaterali che derivano dall’assunzione di integratori di aminoacidi.
In soggetti sani che seguono uno stile alimentare equilibrato, l’integrazione di arginina allo scopo di aumentare la produzione di ormone della crescita e potenziare gli effetti vasodilatatori sembra, come abbiamo già accennato in precedenza, non sortire effetti particolarmente interessanti. I maggiori risultati sono stati ottenuti infatti nelle sperimentazioni di laboratorio su animali oppure in quelle su soggetti colpiti da determinate condizioni patologiche.
Facendo invece riferimento al già citato positivo effetto a livello di potenziamento del sistema immunitario, l’arginina può essere un integratore alimentare utile sia per lo sportivo sia per il sedentario, in alcuni periodi dell’anno, per esempio per prevenire i classici malanni da raffreddamento tipici della stagione fredda.
Alimenti contenenti arginina
L’arginina è contenuta in svariati alimenti. Dosi interessanti (il riferimento è relativo a 100 g di prodotto) di tale aminoacido sono contenute per esempio nelle proteine isolate della soia (6,07 g), nella polvere di albume (4,4 g), nel merluzzo sotto sale (3,75 g), nelle noci secche (3,62 g), nelle arachidi (3 g), nella farina di soia (2,67 g), nella pancetta di maiale cotta (2,5 g), nelle mandorle secche (2,46 g), nelle nocciole secche (2,22 g), nelle lenticchie (2,17 g), nel tacchino arrosto (1,98 g), nel gambero cotto (1,83 g), nei ceci (1,82 g), nell’aragosta cotta (1,8 g), nelle alici sottolio (1,73 g), nell’aragosta (1,64 g), nei gamberetti (1,63 g), nel caviale (1,59 g), nella spalla di maiale (1,57 g) ecc.