Gli alimenti biologici sono cibi ottenuti ricorrendo all’agricoltura biologica, una forma di agricoltura che ricorre a concimi organici anziché a fertilizzanti chimici, a predatori naturali, anziché a pesticidi ecc.
Gli alimenti biologici sono in forte espansione e molte aziende o gruppi della grande distribuzione hanno la loro linea biologica. Un consumatore attento alla propria salute deve quindi porsi il problema se orientarsi o no verso prodotti di questo tipo.
La banale e unica considerazione del prezzo è sicuramente un pessimo punto di partenza. Come del resto lo è la considerazione del solo gusto. Ritenere equivalente uno yogurt alla frutta acquistato in un discount (con il 2% di frutta e aromi artificiali che danno il gusto) con uno yogurt biologico in base al solo gusto è un esempio di pessima educazione alimentare.
Alimenti biologici – Criteri orientativi
Nell’analisi sull’alimentazione biologica abbiamo identificato i seguenti criteri orientativi (il primo è una regola della dieta italiana):
- Chi mangia male vivrà peggio, ma è ottimistico sperare di essere immuni dalle malattie mangiando benissimo.
- Non basta che un prodotto sia genuino, occorre anche che sia salutisticamente migliore!
- Evitiamo gli alimenti con additivi sospetti (vedi carta degli additivi della dieta italiana) ed evitiamo i conservanti quando esiste un prodotto fresco equivalente facilmente reperibile.
- Limitiamo i coloranti non sospetti (ininfluenti dal punto di vista della pericolosità per la salute) perché sono una truffa psicologica.
- Scegliamo prodotti biologici purché non siano decisamente sfavorevoli dal punto di vista economico.
- Scegliamo prodotti artigianali solo se la qualità è veramente superiore rispetto a quella dei prodotti industriali.
- Non sopravvalutiamo i cibi integrali, demonizzando quelli raffinati. Usiamo cibi raffinati e non raffinati e poi scegliamo quelli che si sposano meglio con la nostra alimentazione.
- Un prodotto di allevamento biologico deve essere organoletticamente superiore.
- Mangiare deve rimanere comunque un piacere, evitiamo gli alimenti biologici che non sanno di nulla o sono addirittura sgradevoli!

Gli alimenti biologici sono in forte espansione e molte aziende o gruppi della grande distribuzione hanno la loro linea biologica
Come possiamo utilizzare le regole citate per poter rispondere alla domanda “alimenti biologici: sì o no? Fondendole con l’analisi dell’offerta attuale. Infatti si scopre facilmente che ormai il mondo del biologico è spaccato in due: da una parte ci sono gli ortoressici, dall’altra chi ha compreso che gli alimenti biologici possono decollare solo se si realizzano grandi numeri (gli industriali). Esempi di biologico industriale sono quelli offerti da Almaverde Bio o Esselunga Bio.
Gli ortoressici sono rappresentati da tutte quelle aziende che applicano modelli alimentari senza fondamento scientifico (macrobiotica, eliminazione di latte e formaggi, demonizzazione dello zucchero ecc.).
In questi casi il biologico non è affatto sinonimo di qualità. Esempio illuminante è quello di biscotti biologici prodotti con olio di girasole spremuto a freddo (non raffinato). Poiché i biscotti devono essere comunque cotti e l’olio di girasole non raffinato ha un punto di fumo di soli 110 °C, si produce un alimento con un olio che si degrada durante la preparazione!
A questo punto la risposta è chiara:
un prodotto biologico va valutato come ogni altro prodotto.
Quello che si scopre da questa valutazione è che
la probabilità di trovare alimenti biologici VIP (molto importanti dal punto di vista salutistico) è sicuramente più alta nel biologico industriale che nel non biologico, mentre il biologico ortoressico non dà particolari e migliori garanzie.
Notiamo il termine probabilità, che non vuol dire certezza. La traduzione pratica di questa differenza è che chi non vuole formarsi una educazione alimentare può comunque incorrere in gravi errori.